Intermarché-Circus-Wanty, Taco van der Hoorn soffre ancora per la commozione cerebrale al Giro delle Fiandre: “Non sappiamo quando passerà”

Mesi molto difficili per Taco van der Hoorn che ancora non vede la fine del tunnel. Vittima di una brutta caduta al Giro delle Fiandre, il portacolori della Intermarché – Circus – Wanty da quel momento non ha più corso e anche il ritorno alle competizioni appare attualmente piuttosto lontano. Il 29enne di Rotterdam attualmente non ha infatti ancora ripreso completamente gli allenamenti a causa delle conseguenze di quel terribile incidente e i miglioramenti che ci sono stati sembrano al momento essersi stabilizzati, lasciandolo ancora nell’incertezza visto che a farlo soffrire maggiormente sono ancora i sintomi della commozione cerebrale che ha subito.

“I miei medici sono fiduciosi che questo aspetto guarirà completamente – spiega a WielerFlits – Questo perché anche tutto il resto è completamente guarito, i problemi che mi preoccupavano. Ma i medici non sanno dirmi quando questa parte sotto sforzo sarà guarita. Potrebbe trattarsi di qualche settimana, ma anche di qualche mese. È questo che rende… L’incertezza non è il massimo del divertimento. L’ultima cosa da risolvere e che non sta andando molto bene è quando devo forzare”.

Se dunque fisicamente ed esteriormente la situazione sembra risolta, il fisico ha ancora bisogno di tempo per guarire del tutto, come il classe 1994 ben sa visto che già nel 2017 subì un infortunio simile: “Anche nel 2018 questo aspetto fu il più lungo. Ma quando a un certo punto sono riuscito a pedalare all’aperto per un’ora, con un po’ di intensità, sono tornato di nuovo quello di prima. Solo che ora, non appena la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna aumentano, sono proprio queste le cause dei maggiori disturbi. La maggior parte del problema è dovuto al flusso sanguigno nella mia testa. È quindi logico che se il flusso sanguigno aumenta, anche i problemi aumentano. Da questo punto di vista, ora mi trovo un po’ nella stessa fase in cui mi trovavo nel 2018. Si tratta di provare molto lentamente e lasciare che la testa si abitui di nuovo a questi sforzi”.

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