Ineos Grenadiers, Tom Pidcock ambizioso guarda al 2022: “Voglio vincere qualcosa in più”

Tom Pidcock si siede in mezzo ai big. Fresco di vittoria a Hulst, nella Coppa del Mondo CX, il britannico è stato intervistato da VeloNews. Esperienza, lunghe distanze, consapevolezza di sé è quello che il 2021 gli ha portato e che porterà con sé in questo 2022. Sarà una stagione molto interessante quella dell’uomo Ineos-Grenadiers dopo che l’anno scorso, al debutto nel World Tour, ha da subito regalato sprazzi di enorme talento. Un diamante grezzo, la cui “acerbità” era dovuta, unicamente, al non aver mai corso nella gare dei “grandi”. Il 2021 infatti è stato l’anno delle sue prime partecipazioni. Non aveva mai corso un GT, ed ha debuttato alla Vuelta a España; non aveva mai partecipato a una classica monumento ed ha esordito alla Milano-Sanremo.

La sua inesperienza, se così può essere chiamata, è stata compensata da una grande intelligenza tattica e da un’enorme resistenza ad alte intensità data dal ciclocross e dalla Mtb. Le due discipline gli hanno consentito di ottenere risultati di rilievo come la vittoria della Freccia del Brabante, la sconfitta al photofinish all’Amstel Gold Race, il terzo e quinto posto tra Kuurne-Bruxelles-Kuurne e Strade Bianche.

Giovane età, numeri importanti e la multidisciplinarietà lo fanno accostare di diritto a Mathieu van der Poel e Wout van Aert: “Penso che siano l’apice di questo sport, quindi è bello essere affiancato a loro. Molte persone dicono che io sono a quel livello adesso ma devo avere più risultati per stare veramente accanto a loro ad essere onesti. E questo è ciò per cui sto lavorando” racconta il classe 1999.

Il 2021 è stato l’anno delle prime volte, un anno molto importante per lui: “La cosa più importante della stagione su strada del 2021 è stata la resistenza e la possibilità di correre sulle distanze delle gare dei pro -spiega il ventiduenne- L’intensità non era un problema, non è più intenso del cross. Non voglio dire che sarei stato il migliore ma conosco la vera intensità, avrei potuto esserci”

Grande merito della sua crescita lo deve al team, che gli ha trasmesso molto: “Ero la persona meno esperta del team quest’anno. Quando corri con questi ragazzi cosi esperti, raccogli sempre piccole cose e ti adatti al loro modo di correre. Il prossimo anno, con più esperienza, potrò affrontare tutte le gare un po’ diversamente. Voglio vincere qualcosa in più”.

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