Romain Bardet ha mancato l’appuntamento con il podio al Lombardia 2021. Dopo non essere riuscito a seguire sul Passo di Ganda Tadej Pogacar (Team UAE Emirates), poi vincitore sul traguardo di Bergamo, il francese del Team DSM ha provato a staccare i corridori che erano nel gruppetto inseguitori con lui nello strappo che porta verso la città alta. L’obiettivo era quello di fare selezione per salire sul podio alle spalle dello sloveno e di Fausto Masnada (Deceuninck QuickStep). Gli unici a staccarsi, però, sono stati Primoz Roglic (Team Jumbo-Vimsa) e Adam Yates (Team Inoes Granadiers) che sono poi riusciti a rientrare nell’ultimo chilometro, con il britannico che è andato a prendersi il terzo posto.
“Sono sulla buona strada – ha detto a L’Equipe il tre volte vincitore di tappa al Tour de France – Sto iniziando a raccogliere la ricompensa di questo nuovo approccio alla mia professione“. Il transalpino, infatti, ha concluso la sua prima stagione con l’attuale squadra, dopo aver corso nove anni con la AG2R La Mondiale. Questa novità ha portato necessariamente anche a delle modifiche nel suo piano di allenamenti. I risultati non si sono fatti attendere: dopo un Giro d’Italia chiuso in settima posizione e correndo da protagonista in alcune delle frazioni alpine più dure, il classe 1990 ha poi vinto una tappa alla Vuelta a Burgos e una alla Vuelta a España, dopo essere finito fuori classifica a causa di una caduta. Il fatto di essersi giocato il podio ieri alla Classica delle foglie morte è una ulteriore conferma della bontà del lavoro fatto quest’anno.
“Sono contento della mia stagione – ha aggiunto – Ho fatto un solido Giro, senza essere al 100% delle mie possibilità. Sono felice del modo in cui ho finito la stagione: sono più forte al termine di come ero all’inizio e questa è positivo. Il nuovo metodo di allenamento sta andando bene. Lavoro meno di prima, sono più rilassato, meno stressato ed ho più energie”. Il secondo classificato al Tour 2016 si è poi lasciato andare ad una considerazione sulla sua posizione in gruppo rispetto ai giovani emergenti: “Penso di essere più forte di prima, ma il livello è sempre più alto con la qualità dei più giovani e la brillantezza del gruppo”.
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