Giro del Delfinato 2019, mesto ritiro per Nacer Bouhanni: “Quando arrivo in corsa è come se si bloccasse qualcosa”

Ancora una delusione per Nacer Bouhanni. Il corridore della Cofidis è stato costretto al ritiro nella seconda tappa del Giro del Delfinato dopo 70 chilometri di corsa, quando si trovava in un gruppetto di ritardatari ormai troppo staccato per poter sperare di arrivare al traguardo entro il tempo massimo. Incapace di seguire non solo il ritmo forsennato degli attaccanti, ma neanche quello del gruppo Maglia Gialla né dei velocisti, l’ex campione nazionale ha dovuto così alzare bandiera bianca in quella che doveva essere una corsa importante per dimostrare la sua condizione in vista di un Tour de France per il quale la convocazione non appare certo scontata.

“La corsa è partita a tutta sin dalla prima salita – commenta a L’Equipe – Non siamo più riusciti a rientrare. Eravamo in un gruppetto di otto assieme a Geoffrey Soupe e ci siamo tutti ritirati. Bisognava superare i primi due giorni, ma ora è finita. Non ho certo una gran morale al momento… Che dire d’altro… Il Tour? Non lo so… In ogni caso la decisione non dipende da me”.

Reduce da un Giro di California in cui non aveva particolarmente brillato, ma di un più incoraggiante secondo posto al GP Marcel Kint, il 28enne di Epinal continua la sua parabola discendente, reduce dal peggior inizio di stagione della sua carriera. Se il Delfinato poteva essere buona occasione di riscatto, come già accaduto in passato con tre successi di tappa raccolti in questa importante corsa pre-Tour, a questo punto gli interrogativi non mancano. “Mi alleno e do il massimo – aggiunge, sconsolato – Dopo il Giro di California ho continuato ad allenarmi bene, ma quando arrivo in corsa è come se si bloccasse qualcosa“.

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