Giro del Delfinato 2018, Nibali sereno: “Una buona gara per mettere fatica nelle gambe” Nessun allarme, c’è tempo

Si è concluso senza acuti il Giro del Delfinato 2018 di Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto si era presentato in Francia senza grandi obiettivi, con l’intenzione di testare la gamba il più possibile, ma chiaramente senza forzare, evitando in ogni caso fuorigiri che difficilmente avrebbero portato a risultati, né nel breve né nel lungo termine. Pensare dunque potesse lottare per la vittoria era da escludere, come aveva fatto lui stesso sin dalle dichiarazioni pre-gara, in cui aveva chiarito che l’obiettivo sarebbe stato eventualmente vincere una tappa, o quantomeno provarci.

Ed è quanto il capitano della Bahrain – Merida ha fatto, cercando di sorprendere il gruppo con uno scatto nell’ultimo chilometro della seconda tappa, cercando poi di inserirsi nella fuga del mattino nella frazione conclusiva, ormai fuori classifica dopo aver regolarmente pagato dazio dai migliori nelle ascese conclusive, salendo del suo ritmo senza forzare. Nessuno dei due tentativi ha portato i frutti desiderati, o piuttosto quelli che il pubblico si sarebbe aspettato da lui, ma la prestazione del siciliano è nel complesso in linea con le aspettative e con quello a cui ci ha abituato in questa corsa di giugno.

Certo, vedere Vincenzo Nibali chiudere in 24ª posizione a oltre venti minuti una corsa lascia sempre un po’ l’amaro in bocca, ma, anche se questa è la sua peggiore prestazione di sempre nella corsa del sudest francese, non bisogna dimenticare che quest’anno ci sarà una settimana aggiuntiva prima di arrivare al Tour de France, suo grande obiettivo stagionale per il quale si sta preparando minuziosamente, considerando anche che deve gestirsi al meglio per poter poi coronare il sogno mondiale a Innsbruck 2018.

“Oggi si è chiuso il mio Delfinato, non nel migliore dei modi , ma sicuramente è stata una buona gara per mettere un po’ di fatica nelle mie gambe”, ha dunque commentato ieri sui social, rilanciando il concetto in vista della Grande Boucle. Chiaramente, lui stesso probabilmente sperava in qualcosa in più e un filo di delusione si è intuito quando in questi giorni comunque non ha avuto modo di potersi giocare qualcosa di importante, non riuscendo così neanche a regalare un sorriso ai suoi tifosi, per i quali cerca sempre di inventare qualcosa.

Ovviamente, vederlo lontano dai migliori non fa mai un bell’effetto, lasciando sempre qualche dubbio, inevitabilmente. Lui stesso avrebbe sicuramente preferito qualcosa in più prima di partire per il programmato ritiro sul San Pellegrino, anche per il morale. D’altro canto chiaramente c’è tempo per trovare la forma necessaria e lavorare in funzione di un eventuale ed ipotetico ritardo che potrebbe anche esserci stato. Dunque nessun campanello d’allarme, con Paolo Slongo che affiancherà il suo protetto fino alla fine, con il suo lavoro certosino mirato per i grandi obiettivi.

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