Filippo Pozzato vuole creare una squadra per riportare l’Italia nel WorldTour

Filippo Pozzato alza l’asticella delle sue ambizioni. Capace di riportare in vita il Giro del Veneto, creando un progetto molto interessante e di ampio respiro come il Ride the Dreamland che include anche la Veneto Classic, così come la Serenissima Gravel e lo scorso anno aveva portato anche all’organizzazione del primo Mondiale Gravel (di cui è stato privato quest’anno per ragioni mai del tutto chiarite), l’ex corridore vicentino conferma la sua voglia di avere un ruolo sempre più importante nel ciclismo e ambisce a riportare una squadra italiana nel WorldTour, magari unendosi a Davide Cassani che ha lo stesso intento.

Il mio sogno è fare una squadra italiana WorldTour, ma ora è molto difficile trovare i soldi per una squadra WorldTour – ha ammesso in una conversazione con WielerFlits – Non è certo impossibile, perché ci sto lavorando. La prossima settimana, al termine della Veneto Classic, ho un incontro con una grande azienda italiana (che precisa non essere veneta, ndr)”.

Assente dalla massima divisione ormai da sette anni, quando la Lampre – Merida divenne UAE Team Emirates rilevandone la licenza, l’Italia al momento ha in Eolo – Kometa, Green Project – Bardiani CSF – Faizanè e Team Corratec – Selle Italia le sue squadre più importanti, tutte con licenza Professional, dopo aver perso negli ultimi due anni due progetti di lunga data come quelli di Angelo Citracca, completamente chiuso e solo in parte confluito nella Corratec, e Gianni Savio, che lo scorso inverno ha dovuto fare un passo indietro creando la GW Shimano – Sidermec, ma la speranza è comunque di poter tornare nella seconda categoria al più presto. Una condizione che rappresenta, secondo Pozzato, una “fotografia della situazione della federazione italiana”, perché “il ciclismo italiano ora è così, non è quasi nulla“.

Ad ogni modo, anche progetto di Pozzato dovrà muoversi inizialmente dalla categoria Professional, a partire però dal 2025 perché ormai per il 2024 sembra decisamente tardi, a livello burocratico quanto sportivo. Serve infatti un grande lavoro di programmazione e l’ex campione italiano è pronto a farlo per cercare di ridare all’Italia una grande squadra: “Non è possibile da subito – spiega riguardo la possibilità di entrare subito nel WorldTour a GCN – Ma ogni tre anni, a meno che non si prenda una licenza, ma è troppo costoso”.

Nel momento in cui dovesse riuscirci, sarà poi da comprendere se il ruolo sarà compatibile con l’organizzazione di eventi, anche se chiaramente non è ancora qualcosa di realmente di attualità: “Non lo saprò finché questo piano non dovesse concretizzarsi – aggiunge – Ad ogni modo, fortunatamente, non sono l’unico responsabile dell’organizzazione di queste corse”. La strada comunque è ancora lunga è non è qualcosa che va affrontato subito, così come ancora è da vedere se riuscirà dove in molti in questi anni hanno fallito, ovvero trovare uno o più investitori che possano puntare sul ciclismo con un progetto duraturo: “Nel momento in cui avrò un primo sponsor, vedremo”, conclude.

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