Doping, Luis Villalobos positivo al GHRP-6

Luis Villalobos positivo all’antidoping. Una notizia che sorprende visto il periodo, ma in realtà si scopre presto che il controllo risale sì al 25 aprile, ma del 2019. Il risultato arriva dunque dopo un anno, con il corridore che nel frattempo ha cambiato squadra, passando dalla formazione continental statunitense Aevolo alla EF Pro Cycling di Jonathan Vaughters. Immediata la sospensione del corridore da parte di UCI e EF, con il team manager statunitense che non ha mancato di mostrare il suo rammarico per l’episodio visto il danno subito. La spiegazione del ritardo sarebbe nel fatto che il prelievo è stato effettuato dalle autorità messicane, ma la sostanza in questione, il GHRP-6 (ovvero un ormone della crescita che rilascia peptidi), non è rintracciabile da tutti i laboratori, se non da quelli accreditata all’Agenzia Mondiale Antidoping.

La formazione statunitense lamenta infatti le tempistiche visto che aveva effettuato dei controlli al corridore prima di ingaggiarlo, ma non era per loro possibile rintracciare questa sostanza. Con la maglia della formazione WorldTour statunitense il messicano, considerato la maggiore promessa del suo paese e tra i corridori più promettenti dell’area, aveva esordito lo scorso agosto al Giro di Polonia, subito dopo aver firmato il suo nuovo contratto a stagione in corso (uno dei pochi esempi della procedura che potrebbe attuare anche Chris Froome questa estate). In seguito ha corso altre due corse del massimo calendario, Classica di Amburgo e Bretagne Classic, prima di correre al Tour of Britain. Quest’anno ha invece partecipato a Tour de La Provence e Tour des Alpes Maritimes et du Var.

Ovviamente, ora il corridore potrà chiedere le controanalisi sul campione b del prelievo. Intanto, Vaughters gli chiede massima sincerità per affrontare la questione in maniera pulita e limpida.

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