Doping, AMA valuta rimozione cannabis dalle sostanze dopanti

La Cannabis potrebbe essere tolta dalla lista delle sostanze proibite. L’Agenzia Mondiale Antidoping ha fatto sapere che valutare se continuare ad includerla nell’elenco per i prossimi anni (eventualmente non prima del 2023). La cannabis resterà dunque sicuramente ancora vietata nel 2022, ma nei prossimi mesi sarà effettuata una revisione scientifica. Una decisione che arriva dopo il polverone nato in seguito alla positività di Sha’Carri Richardson, esclusa dai Giochi di Tokyo per una squalifica di 30 giorni in seguito ad una positività riscontrata nei Trials statunitensi. Negli Stati Uniti si era così aperto un dibattito che ha coinvolto atleti, federazioni, politici e celebrità, assumendo così una dimensione ancora più ampia.

Durante la rassegna nipponica era stato anche il presidente della Federazione Internazionale di Atletica Sebastian Coe ad aprire verso questa nuova direzione spiegando che “nulla è impresso nel marmo”, tanto che “non è irragionevole avere una revisione della norma”. Appelli che hanno portato a questa rivalutazione in prospettiva, anche se servirà ovviamente un parere tecnico-scientifico che tenga anche possibilmente conto delle variabilità e peculiarità degli sport.

“A seguito delle richieste arrivate da più parti il comitato esecutivo ha approvato la decisione del gruppo consultivo di esperti per avviare nel 2022 una revisione scientifica dello stato della cannabis”, fa dunque sapere l’AMA con una nota che apre anche alle consultazioni con le varie federazioni sportive, tra le quali ovviamente anche l’UCI. Negli anni scorsi la soglia di rilevabilità all’antidoping per la cannabis era stata innalzata fino a 150 ng/ml rispetto ai 15 ng/ml in vigore fino al 2013.

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