Deceuninck-Quick-Step, Zdenek Stybar: “Non avere alcuna corsa è più difficile di quanto pensassi”

Zdenek Stybar ha visto i suoi programmi saltare all’improvviso. Il corridore ceco da sempre concentra la propria preparazione sul periodo primaverile, in cui sono concentrati tutti i principali appuntamenti a lui congeniali. Primo non-belga della storia a vincere Omloop Het Nieuwsblad e E3 Harelbeke nella stessa stagione, l’atleta da classiche sembrava in buona condizione anche in questa stagione, prima di vedere tutti i suoi appuntamenti spostati nel resto della stagione a causa del coronavirus. Ora bisognerà vedere in quale data saranno ricollocati, se sarà possibile farlo, e riorganizzare il calendario della preparazione di conseguenza.

Il portacolori della Deceuninck-Quick-Step ha rivissuto il suo successo all’E3 Harelbeke 2019, che avveniva un anno fa: “È incredibile come voli velocemente il tempo. Ora che ci penso, sembra ieri. Ciò che posso dire è che è stata una delle mie vittorie più belle, perché l’E3 Harelbeke, oltre a essere un evento duro, è una delle corse più importanti e belle nel calendario, una che ho sempre sognato di vincere. Ogni cosa è andata al suo posto quel giorno. Dopo aver corso le Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo, sapevo di avere buone gambe, ma devi anche avere buone gambe. Prima dello Stationberg, ho detto a Bob di attaccare se si sentiva forte, e la sua mossa è stata importante per me, siccome mi ha permesso di stare a ruota degli altri corridori. Ovviamente non me l’hanno regalata, mi hanno provato a mettere al vento, ma mi sentivo davvero bene e ho potuto rispondere alle loro manovre. Quando abbiamo preso Bob a un paio di chilometri dall’arrivo, ha lavorato molto per me, e il suo aiuto è stato fondamentale per la vittoria. Non lo dimenticherò mai e spero di poterlo ripagare un giorno“.

Stybar ha poi parlato della situazione attuale: “Normalmente, oggi sarei sul pavé. Ho lavorato davvero duro quest’anno e ho provato a essere nella migliore forma possibile per questo periodo della stagione, come gli altri corridori che si sono allenati per raggiungere il picco per queste corse. Il mio inverno è stato davvero buono, ho ottenuto presto la vittoria in Argentina. Ero affamato di correre per ottenere buoni risultati, e nella Parigi-Nizza ho sentito che la mia condizione era buona e in crescita. Questo mi ha reso fiducioso per le Fiandre e la Roubaix, pensavo che sarei stato in una delle migliori condizioni della mia vita. Ora, purtroppo, è tutto perso e tutto ciò che possiamo fare è continuare a sperare che le cose tornino alla normalità presto“.

Il ceco riconosce che non è semplice, ma guarda le cose da un’altra prospettiva: “È più dura di quanto pensassi essere senza corse. Fisicamente non tanto, ma mentalmente non è facile. Non vedevo l’ora di queste settimane sul pavé e ora dovrei essere al massimo della forma, ma non rimane niente. Tutto ciò che posso fare è provare ad adattarmi. Ovviamente continuo ad allenarmi, anche se non faccio più sessioni da 200 chilometri. Ma allenarmi senza alcun obiettivo è davvero difficile e frustrante. Allo stesso tempo, ti dà una prospettiva totalmente nuova e capisci che non si tratta di ciclismo. È la vita vera“.

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