Deceuninck-Quick Step, Viviani: “2018 perfetto ma non irripetibile. Nel 2019 obiettivo Mondiale”

Il 2018 è stato per Elia Viviani l’anno della consacrazione su strada. Passato dal Team Sky alla Quick-Step Floors, il velocista di Isola della Scala ha chiuso la stagione da plurivittorioso con 18 successi personali che gli hanno permesso di chiudere al 4° posto nell’Uci WorldRanking. Tra le perle stagionali le quattro vittorie di tappa al Giro d’Italia 2018, chiuso con la conquista della maglia ciclamino della classifica a punti, le tre alla Vuelta a Espana 2018, il bis nella Classica di Amburgo e il trionfo nella prova in linea dei Campionati Italiani 2018, ottenuto su un percorso difficile e poco adatto alle sue caratteristiche, che gli permetterà di indossare la maglia tricolore almeno fino a giugno dell’anno prossimo.

Entrato in una dimensione e nel pieno della sua maturità psicofisica, l’olimpionico su pista (nell’Omnium) di Rio de Janeiro ha ripercorso il film dell’anno sulle colonne de L’Arena: “È stata un’annata perfetta.Le giornate passive sono limitate a due: la mancata vittoria alla Gand-Wevelgem e la Sanremo dove qualcosa mi è mancato. È stata scelta perfetta correre due grandi Giri. I dubbi c’erano sulla Vuelta, molto dura, ma la corsa mi ha ripagato. È stata una stagione programmata alla perfezione, tutto è sempre andato bene, senza intoppi”.

Nella prossima stagione in seno alla formazione belga, la più vincente in stagione con il primato di 73 affermazioni, mancherà l’alter ego Fernando Gaviria, passato alla UAE Team Emirates. Per Viviani un motivo in più per pensare di incrementare il bottino personale: “Non voglio pensare sia difficile ripeterla. L’aver cambiato squadra mi ha creato più occasioni e ora quando faccio una volata dipende dalle mie gambe, perché la squadra è sempre lì, in mio appoggio. Avere Gaviria e non esserci mai incrociati, è stato un vantaggio. Senza, si evitano possibili rivalità interne in corse come Sanremo e Gand alle quali entrambi aspiriamo. Posso anche sperare che Richeze e Keisse, che facevano parte del suo gruppo, possano passare nel mio ‘treno’, anche se non so quanto sarà possibile. Avrò un avversario forte in più in tutte le gare a cui punteremo”.

Il 2019 potrebbe allora incentrarsi su due grandi obiettivi: la conferma al Giro d’Italia, in programma dall’11 maggio al 2 giugno 2019 e che si chiuderà nella “sua” Verona, e l’assalto alla maglia iridata che verrà messa in palio nello Yorkshire: “Sembra quasi il Giro dei sogni. Sulla carta, ci sono sei volate, un buon numero. Poi, dalle ricognizioni capiremo il percorso in dettaglio. L’ultima settimana sarà infernale per i velocisti, ma ci sarà la voglia di arrivare nella bellissima Verona […] Il Mondiale può essere un obiettivo. Il percorso non è durissimo, sarà tipo Bergen e Richmond con strappi corti, ma duri. Per il Mondiale, l’ideale sarebbe correre Giro e Vuelta come quest’anno. Credo che il gruppo debba essere quello degli ultimi anni, con Moscon, Trentin, Colbrelli, De Marchi e uomini di fatica”.

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