Coronavirus, Vincenzo Nibali prova a guardare al futuro: “Credo che la stagione si allungherà. Giusto correre in Francia? Difficile dirlo”

Sono giorni strani, difficili, dolorosi per tutti. E così è anche per i ciclisti professionisti. Per alcuni di loro, fra cui anche Vincenzo Nibali, l’ultima settimana è stata caratterizzata dalla partecipazione a una Parigi-Nizza decisamente diversa da tutte le altre corse mai affrontate prima. Contatti ridotti al minimo, misure di comportamento individuale da seguire alla lettera e una serie di tappe affrontate “a porte chiuse”, quindi senza il calore del pubblico, calore che è uno degli aspetti tipici, e fondamentali, del ciclismo. Per il corridore della Trek-Segafredo il risultato sportivo è stato peraltro positivo (ha chiuso quarto nella classifica generale), ma per forza di cosa gli aspetti tecnici passano in secondo piano.

“È un momento brutto – ha dichiarato il campione siciliano in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport – Se è stato corretto proseguire… Difficile dirlo. L’organizzazione ci ha permesso di gareggiare in maniera adeguata, siamo stati blindati. Io poi faccio parte di un team importante che è anche il mio datore di lavoro. Il nostro staff sanitario è stato molto attento e pure noi lo siamo stati, cercando di restare isolati. L’unico momento di relativo contatto è stato in corsa. Non vedere la festa del pubblico, certo, è spiacevole”.

C’era preoccupazione? “Ognuno reagisce a proprio modo. Si può anche contrarre il virus senza sintomi e trasmetterlo ad altri. In casi del genere c’è il pensiero di non potere rientrare a casa perché la libertà di spostamento è limitata. La mia famiglia? I miei stanno a Messina e lì c’è un sindaco con gli ‘attributi’, che ha preso misure drastiche in tempi non sospetti. Bisogna restare a casa il più possibile. Il senso di isolamento è comprensibile, ma è necessario. Moglie e figlia sono a Lugano. Rachele aveva anche pensato di andare nel Lazio dai genitori, ma non era il caso. Ho visto le scene di quella ‘fuga’ di tante persone da Nord verso il Sud. Follia”.

Il punto di vista di Nibali sulla situazione generale legata al Coronavirus? “L’Italia ha preso la situazione molto seriamente. Un grazie immenso a tutto il personale sanitario che è in prima linea, senza soste. Ho apprezzato tanto il gesto di aiuto della Cina che ha mandato medici e mascherine. E ho letto che a Napoli hanno sperimentato un farmaco che pare funzioni”.

Tornando al ciclismo, si riesce a pensare agli allenamenti? “Dovremo aspettare un nuovo calendario di gare. Per gli allenamenti, ne parleremo. A casa, le uscite non saranno di gruppo, perché bisognerà evitare contatti. Isolamento, già – le parole di Nibali –  Io piano piano stavo entrando in condizione, però ora le cose cambiano. All’inizio si tratterà di allenamenti blandi, non spingerò perché non avrebbe senso”. E il Giro d’Italia 2020? “Non ho dubbi che ci sia la volontà di trovare una data appena possibile. Ma è prematuro parlarne. Io ho la sensazione che la stagione si allungherà”.

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