Coronavirus, i ciclisti potrebbero pagare nel 2021 le conseguenze di un calendario e di una preparazione improvvisata

Non sarà un equilibrio semplice quello che i corridori dovranno trovare nei prossimi mesi. In questo momento così incerto i corridori sono quasi fermi, alcuni dei quali senza la possibilità di allenarsi in esterno come in Spagna e Francia (ma ormai anche in Italia le direttive portano in quella direzione), ma soprattutto senza sapere per cosa allenarsi. Un problema non da poco che gli impedisce di avere una preparazione adeguata per il momento in cui si riprenderà. Oltre al quando, l’interrogativo maggiore è capire quanto poi si correrà una volta che si potrà riprendere. Se le previsioni attuali vedono difficile la ripresa delle corse prima di fine maggio / inizi di giugno, bisognerà poi capire come UCI e organizzatori riusciranno a costruire un nuovo calendario che permetta di recuperare il più possibile, ma senza andare a pregiudicare la stagione successiva. Se il 2020 infatti è e sarà stravolto, le modifiche che verranno apportate potranno infatti avere un impatto anche sul 2021.

A parlarne è Frédéric Grappe, capo allenatore della Groupama – FDJ, considerato uno dei massimi esperti della moderna preparazione fisica nel ciclsmo: “Rischiamo di avere un calendario di gare molto denso quando la stagione ripartirà, con molti meno periodi di riposo per gli atleti. Avremo dunque ciclisti che correranno molto, ma con una preparazione che sarà stata troncata, il che è pregiudizievole per la loro salute. Anche in riferimento alla prossima stagione: quello che viene fatto a un certo punto della stagione ha ovviamente delle conseguenze su quella successiva. E questo non bisogna mai dimenticarlo”.

Il monito è dunque piuttosto chiaro e sono considerazioni che vanno chiaramente tenute da conto, soprattutto quando si parla di prolungare la stagione il più possibile per dare spazio alle corse che sono dovute essere rinviate a causa del coronavirus. “Se facciamo male le cose nei confronti dei corridori nel 2020, i problemi più grandi potrebbero così arrivare nel 2021“, precisa il coach francese, che teme “conseguenze piuttosto pesanti per alcuni corridori, che sono gli attori principali del ciclismo”. Pensando dunque innanzitutto alla salute dei corridori, Grappe chiede che “tutto questo sia preso in considerazione dagli organizzatori e dall’UCI”.

Un monito poi arriva anche a tutte le squadre e ai suoi colleghi: “Bisognerà essere molto prudenti e seguire i ragazzi caso per caso. Non lo diciamo mai abbastanza perché siamo sempre al lavoro e concentrati sul momento, ma se alcuni atleti vengono sovraccaricati di lavoro, con dei carichi incoerenti e finendo la stagione molto stanchi, per di più con un periodo di riposo che non sarà particolarmente lunga visto che bisognerà ripartire come ogni anno, nel 2021 ne potremmo pagare le conseguenze“.

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