Coronavirus, anche la Spagna ufficializza le porte chiuse: Volta a Catalunya e Giro dei Paesi Baschi a rischio (Aggiornato)

Pessimismo a questo punto anche per la Volta a Catalunya 2020. Se la scorsa settimana gli organizzatori della centenaria corsa iberica, in programma quest’anno dal 23 al 29 marzo, sembravano tranquilli visti i pochi casi nel paese, ora l’allarme è salito nettamente visto che i casi hanno raggiunto quota 1200 anche al di là dei Pirenei, per un numero di decessi che raggiunto le trenta persone. Il governo sta dunque prendendo le sue misure, preannunciando una stretta importante  e tra le prime ufficialità è arrivata la decisione ufficiale di far svolgere tutte le manifestazioni sportive a porte chiuse.

Il Ministero della Cultura e dello Sport ha già inviato una comunicazione a tutte le federazioni riguardo le misure che saranno adottate, a livello professionistico e non, statale e internazionale. Tra queste appunto la necessità di far svolgere gli eventi a porte chiuse, ma anche “chiudere l’accesso agli spettacoli pubblici come eventi sportivi e concerti” e in generale di qualsiasi attività collettiva che prevede la presenza di più di mille persone.

La Parigi – Nizza sta vivendo misure simili che una struttura come ASO sembra riuscire a gestire (da un punto di vista del personale e delle infrastrutture), quindi è possibile che, visto che l’organizzatore transalpino è in supporto anche all’evento iberico, si possa riuscire anche i Catalogna. I dubbi tuttavia non sono pochi visto he al momento la regione risulta essere la quarta in Spagna per numero di casi. Se Madrid è attualmente la più colpita, il secondo numero più alto è invece nei Paesi Baschi, dove si dovrebbe correre il Giro dei Paesi Baschi a partire dal 6 all’11 aprile. Secondo quanto si apprende dai giornali nazionali le misure dovrebbero fermarsi prima, ma ovviamente bisognerà attendere l’evolversi dei contagi in queste settimane prima di poter sapere con certezza.

Intanto anche il presidente della Federciclismo spagnola ha ammesso di non sapere ancora in che modo queste misure decise dal governo verranno applicate al ciclismo: “Attendiamo ulteriori notizie, non c’è altro da aggiungere – ha dichiarato a Cyclingnews – Dobbiamo capire come queste misure incidano non solo sul ciclismo, ma anche in tutti gli altri sport che non si svolgono negli stadi e stiamo cercando di scoprirlo”.

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