Cofidis, Elia Viviani soffre sui rulli: “Il ciclismo deve ripartire ma no a porte chiuse”

Dopo lo stop alle corse e, in molti paesi, anche agli allenamenti all’aperto, per molti ciclisti l’unica possibilità è quella di allenarsi a casa. Certamente non è facile per i corridori mantenere alte le motivazioni in questo periodo sia perché sono ancora molte le incertezze su quando si potrà riprendere la stagione sia perché la cancellazione di molte gare, vede sfumare obiettivi che erano stati individuati durante l’inverno. Una situazione nuova che, se da una parte ha visto nascere competizioni virtuali, dall’altra è mal sopportata da molti professionisti. Tra questi anche Elia Viviani che ha confessato di mal sopportare gli allenamenti sui rulli.

C’è da impazzire, dopo nemmeno un mese è già dura – lo sfogo del velocista veronese su leggo.it – Sei solo, in uno spazio piccolo, tutto il contrario delle gare e degli gli allenamenti all’aria aperta. Sudore e fatica sui rulli e a casa sono un’altra cosa”. Anche se la speranza di tutti è quella di poter ripartire con la stagione quanto prima: “Dobbiamo resistere e farci trovare pronti quando ripartiremo. Il ciclismo deve ripartire, ne ha bisogno il Paese“.

In queste ultime settimane, tra gli addetti ai lavori, uno dei temi più discussi riguarda la possibile disputa del Tour de France 2020 senza pubblico. Come molti suoi colleghi, anche il velocista della Cofidis è contrario: “Mi auguro di no, perché il ciclismo a porte chiuse è un errore clamoroso. E non lo dico solo per i tifosi: loro con un po’ di sacrificio possono vedere a casa le corse. Lo dico perché se vorranno correre a porte chiuse vuol dire che la pandemia non è stata sconfitta del tutto, allora sarà meglio restare a casa“.

Questo stop prolungato delle competizioni gli impedisce di sfoggiare in gruppo la sua maglia di Campione europeo conquistata lo scorso anno: “Intanto la porto ancora per qualche mese, anche se non si sta gareggiando; poi, se tutto va bene, il titolo europeo sarà in palio a settembre a Trento, quindi c’è ancora tempo. Io comunque sarò sempre pronto a difenderla”.

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