Cofidis, tutto definito per l’avvio di stagione della nuova squadra di Elia Viviani

La Cofidis Solutions Credit ha ufficialmente chiuso l’organico dei corridori per la stagione 2020. La formazione diretta da Cedric Vasseur ha anche stabilito con certezza quali saranno i primi appuntamenti agonistici della nuova stagione. Dopo il periodo di ritiro a Calpe, in Spagna, fra l’11 e il 18 dicembre, le maglie biancorosse della squadra francese si rivedranno in corsa nel mese di gennaio, al Tour Down Under, in Australia; a seguire poi in agenda ci sono la Tropicale Amissa Bongo, in Gabon, e il Tour de San Juan, in Argentina.

I corridori in forza alla Cofidis sono 28, per un organico molto internazionale: 12 francesi, 4 italiani – fra cui il grande colpo di mercato rappresentato da Elia Viviani, che nella prima parte di stagione vestirà la maglia di campione europeo – e altrettanti belgi e spagnoli. Chiudono  il conto l’eritreo Natnael Berhane, l’australiano Nathan Haas, il danese Jesper Hansen e il tedesco Marco Mathis. “Abbiamo cercato di attirare nuovi talenti a livello di World Tour – le parole di Vasseur in sede di presentazione della stagione – Abbiamo un organico molto equilibrato e siamo orgogliosi di quanto fatto sul mercato. Viviani, che negli anni si è affermato come uno dei migliori velocisti al mondo, sarà il leader. Guillaume Martin (arrivato dalla Wanty Group-Gobert) è sempre progredito nelle gare a tappe e sarà un elemento chiave nel gruppo. Inoltre, abbiamo ancora un forte contingente di corridori francesi, guidati da Christophe Laporte e Nicolas Edet“.

Oltre a Viviani, ci sono altri tre italiani in forza alla Cofidis, ovvero Simone Consonni, Fabio Sabatini e il fratello di Elia, Attilio Viviani: “Puntiamo molto anche su Jesus Herrada, che l’anno scorso è stato uno dei migliori del circuito. E ci affidiamo all’esperienza di Julien Vermote, Nathan Hass e Cyril Lemoine, che saranno decisivi per raggiungere vittorie e nel sostenere i giovani talenti  Fernando Barcelo, Eddy Finé, Victor Lafay, Emmanuel Morin e Attilio Viviani”.

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