Bora-Hansgrohe, Nils Politt: “Anche senza Sagan abbiamo una squadra forte per le Classiche”

Nils Politt è fiducioso nelle potenzialità della  Bora-Hansgrohe. Dopo la partenza di Peter Sagan e l’ingaggio di corridori come Jai Hindley, Sergio Higuita e Alexander Vlasov, è evidente la transizione della compagine tedesca verso la classifica dei GT, ma l’ex Katusha è convinto che il suo team possa ancora fare bene anche nelle Classiche, dove verosimilmente gli toccherà spesso il ruolo di leader. Il corridore tedesco è reduce da quella che definisce la migliore annata della sua carriera, in cui ha anche realizzato il sogno di vincere una tappa al Tour, con l’unica nota stonata rappresentata dal ritiro alla Roubaix, dove tornerà quest’anno con un gruppo nel quale sembra credere molto.

Penso che abbiamo un team forte, molto ben preparato per le Classiche – ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione del team –  Certo, Sagan, Oss e Bodnar sono andati via, ma ora abbiamo Marco Haller, con cui ho già corso in Katusha. Poi abbiamo Lukas Pöstlberger e un nuovo corridore in Danny Van Poppel, che va sempre forte nelle Classiche. Sam Bennett è un corridore adatto alla Gand-Wevelgem e anche Ryan Mullen è molto forte”.

Il ventisettenne ha poi parlato della sua ultima stagione: “Di certo è stata la mia miglior stagione per distacco. Il 2019 era stato buono, ma il 2021 è stato molto meglio. Ho vinto una tappa al Tour, la generale al Giro di Germania, un sacco di bei risultati. È mancata solo una grande cosa, la Parigi-Roubaix, dove sono stato sfortunato. Sono stato male un po’ prima della gare e poi non è stata la mia giornata, ma tornerò”

Infine, il classe ’94 non cambierà di molto il suo programma rispetto alle stagioni precedenti, pur sapendo che ora avrà maggiori opportunità e responsabilità: “Il programma dovrebbe essere più o meno simile agli altri anni. Da Algarve andrò al weekend d’apertura, Parigi-Nizza, Sanremo e poi di nuovo le Classiche. Vincere una grande classica sicuramente è un obiettivo, ma è sempre difficile. Non è come al Tour dove hai ventuno tappe per provarci. Sono solo cinque corse. Ma sono motivato e ci proverò, di certo”.

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