BMC, Biver truffato: salta la nuova squadra da 40 milioni

Sembra destinato a saltare completamente il progetto di Marc Biver. L’ex manager della Astana, attualmente marginalmente coinvolto alla BMC per le relazioni con lo sponsor Tag Heuer, di proprietà del fratello, è costretto a fare un passo indietro dopo essere stato sostanzialmente truffato. Un misterioso affarista belga Serge Golstein lo aveva infatti convinto di avere i mezzi per poter garantire la nascita di una nuova squadra con un budget di 40 milioni di euro, ma si è rivelato un raggiro. Quella che poteva essere una soluzione per molti corridori della BMC, a partire da Greg Van Avermaet attorno al quale il progetto sarebbe stato costruito, si è rivelata dunque una bolla di sapone, un sogno sfumato dopo poche settimane.

Secondo quanto riporta L’Equipe, Golstein sarebbe in questo periodo indagato ed indagato dalla polizia belga nel quadro di una inchiesta per frode fiscale, che avrebbe convinto definitivamente Biver a chiudere questa porta così intrigante, ma anche evidentemente nebulosa. Malgrado le grandi promesse, non solo in termini economici ma anche temporali visto che si garantiva una continuità di otto anni, i riscontri effettivi mancavano e tutto veniva costantemente rimandato. Così, mentre Biver da un lato aveva già fatto richiesta all’UCI per ottenere licenza WorldTour, il suo mecenate continuava a tentennare.

I contratti che sarebbero dovuti essere siglati, anche nei confronti di corridori importanti come Dylan Teuns, Damiano Caruso, Stefan Kung, fino a voler arrivare poi a Romain Bardet e Marc Soler, venivano dunque ritardati, così come non venivano depositate le garanzie banciarie con i bonifici più volte promessi ma mai effettuati. Al sesto incontro posticipato il manager lussemburghese ha capito che qualcosa non andava, scoprendo inoltre che l’aereo privato del suo teoricamente patron che aveva una falsa immatricolazione. A questo punto il progetto è dunque saltato, con Biver che reclama danni e interessi al belga.

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