Bahrain-Merida, García Cortina sogna la Roubaix: “È la Classica icona”

Lo spagnolo Iván García Cortina è pronto ad affrontare la seconda stagione nella Bahrain-Merida. Dopo aver affrontato le giovanili nelle squadre satellite della Quick Step, il 22enne corridore ha sposato ad inizio 2017 il progetto della squadra asiatica ripagandola con buon risultati. Il giovane asturiano si è confessato in un’intervista a Marca, raccontando di come la scelta di fare il ciclista professionista sia stata dettata solamente dalle opportunità che gli si sono presentate: “Avevo il lavoro assicurato“, confida, “Se non avessi corso in bici, avrei preso in mano la ditta che distribuisce climatizzatori di mio padre”.

Non rimpiange però di non avere avuto l’opportunità di correre con la Quick-Step Floors: “Da un lato, è una squadra che sarebbe stata fantastica per me perché nelle classiche avrei imparato molto, ma dall’altra parte, avere così tanti corridori forti mi avrebbe dato molte meno opportunità che nella Bahrain di fare tutte le gare e le classiche belghe”. Si tratta infatti di uno spagnolo atipico, che ha nel mirino le grandi classiche del Nord e non le corse a tappe: “Il mio sogno sarebbe quello di vincere Roubaix, è la Classica icona per me. Anche il Fiandre, ma Roubaix un po’ di più” precisa.

Nel corso del 2017 ha anche affrontato il suo primo Grande Giro, la Vuelta, nel corso del quale ha avuto sensazioni contrastanti: “Nella prima settimana ero morto, nella seconda un po’ meglio, mentre nella terza stavo alla perfezione” è la sua analisi: “Per tutta la terza settimana ho scoperto che le gambe giravano bene, non mi hanno fatto male quanto nelle settimane precedenti. Non avevo alcun riferimento nei Grandi Giri, era il primo ed è stato incredibile”. La sua Vuelta si è infatti chiusa in crescendo, con il terzo posto nella tappa di Gijon ed il quinto in quella conclusiva di Madrid.

Ad avvicinarlo a ciclismo, da bambino, è stato il padre, ciclista amatoriale, ed anche l’aver visto spesso allenarsi vicino a casa sua Chechu Rubiera, storico gregario di Lance Armstrong: “Era un po’ il riferimento“.

Il suo 2018, almeno secondo quanto stabilito con la dirigenza della Bahrain-Merida, sarà simile al 2017 appena terminato: “Tutto sarà come quest’anno. Lavorerò, continuerò ad imparare nelle classiche e di fare un altro passo in avanti, cercando di fare il meglio possibile, top 20′ o giù di lì… Perché sono gare molto difficili. Non ho problemi, perché mi piace anche lavorare per la squadra e per i compagni”.

Adesso la sua priorità è quella di continuare a crescere come ciclista, prendendo esempio dai suoi idoli: “Adesso il migliore, senza dubbio, è Sagan. Mi piacerebbe batterlo” fantastica, ma per riuscirci bisogna “prendersi cura di sè, allenarsi, fare le cose per bene… e avere fortuna, è molto importante” aggiunge.

Nella Bahrain-Merida si trova bene e va d’accordo con tutti, soprattutto con il suo compagno di stanza Navardauskas, con Enrico Gasparotto, che gli “dà molti consigli”, e con Vincenzo Nibali, anche se è “sempre occupato”.

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