Giro d’Italia 2020, la situazione dei big al via: rinnovata la sfida Richard Carapaz – Vincenzo Nibali. Anche Egan Bernal verso il no
Non mancheranno i grandi nomi al via del Giro d’Italia 2020. Se alcuni big sembrano aver già escluso la propria presenza in favore della Grande Boucle, l’equilibrato e tradizionale tracciato della Corsa Rosa sembra destinato a vedere alcuni nomi molto interessanti sfidarsi nel tracciato che unirà Budapest a Milano. Tre settimane che peraltro secondo molti sono la migliore combinazione possibile per coloro che ambiscono anche ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, una prova per scalatori puri che ben si addice agli uomini di classifica. I primi ad aver annunciato la propria assenza, puntando praticamente tutto sul Tour de France, sono Chris Froome (Ineos) e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), ai quali si sono iniziati ad aggiungere anche Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Richie Porte (Trek-Segafredo), Mikel Landa (Bahrain-Merida), che per la prima volta ha una Grande Boucle su misura per lui a cui poter puntare con la squadra al suo servizio, e, quasi certamente Primoz Roglic, che ha già detto di voler fare il Tour.
Due invece i nomi che hanno rapidamente confermato la propria presenza. Il primo è Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), che è approdato nella sua nuova squadra con grandi ambizioni e gli sarà costruito intorno un gruppo interessante, in cui spiccherà Giulio Ciccone, proprio per supportarlo al meglio in salita, con la possibilità di imparare da lui. Il siciliano punta ad entrare nella storia della Corsa Rosa come il vincitore più anziano, combinando l’impegno con i grandi obiettivi nelle corse di un giorno, Olimpiade e Mondiali. Discorso simile per Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), che a sua volta ha confermato la sua presenza, rinunciando per la prima volta in carriera al Tour de France per potersi preparare ai grandi appuntamenti con la maglia della nazionale. Il francese arriva da una stagione difficile, ma dopo i due podi alla Grande Boucle è indubbiamente un corridore che può ambire ad un risultato simile in Italia, anche se la presenza di molte cronometro sembra penalizzarlo.
Un ragionamento che sembra accomunare anche Jakob Fuglsang (Astana) e Ilnur Zakarin (CCC), a loro volta con l’idea di abbinare al Giro anche la rassegna olimpica. Il danese sarà alla Corsa Rosa con ambizioni di classifica, con la possibilità che un corridore come Ion Izagirre (Miguel Angel Lopez è invece destinato ad un Tour molto più adatto a lui, in cui debutterà con lo scandinavo per puntare alle tappe e aiutarlo) possa giocarsi a sua volta le sue carte visto il percorso, mentre il russo ha ormai fatto capire di essere uomo da tre settimane e potrebbe ambire al podio finale, solo sfiorato in passato, prima degli appuntamenti estivi.
Ovviamente, chiunque voglia fare classifica dovrà fare i conti con un Team Ineos che avrà come certezza la partecipazione di Richard Carapaz. Al fianco del campione in carica vorrebbe esserci anche Egan Bernal, che ha mostrato di apprezzare il tracciato e l’idea di parteciparvi, tanto da voler essere al via eventualmente sia di Giro che Tour, ma sembrerebbe ormai destinato a saltare nuovamente la Corsa Rosa, mentre anche Geraint Thomas, inizialmente ipotizzato come opzione dal team al fianco dell’ecuadoriano, ha scelto la Grande Boucle. Scegliere non sarà semplice, con molte argomentazioni e motivazioni che si intrecciano fra loro. Ormai sembra prospettarsi un capitano unico, ma non sono assolutamente da escludere cambiamenti, mentre i vari Tao Geoghegan Hart, Pavel Sivakov e Ivan Sosa restano affacciati nella speranza di avere anche loro la possibilità di esprimersi in prima persona. Ci sarà inoltre molto probabilmente la partecipazione anche del nuovo arrivato Rohan Dennis, che punterà innanzitutto alle crono.
L’altra corazzata per i grandi giri è la Jumbo-Visma, che tuttavia per la Corsa Rosa ha scelto una squadra meno blasonata, lasciando i suoi tre grandi nomi indirizzarsi alla Francia, dove i vari Tom Dumoulin, Steven Kruijswijk e Primoz Roglic sfideranno la Ineos. Il capitano designato al Giro è così George Bennett (mentre Dylan Groenewegen punterò alle volate), per un piazzamento nei dieci, con alcuni giovani in rampa di lancio che potrebbero a loro volta farsi notare come Antwan Tohloek e Koen Bouwman.
Ragionamenti non semplici anche per Mitchelton-Scott e Movistar. Dopo alcune settimane a ragionarci, la formazione australiana ha scelto nuovamente Simon Yates come capitano, con il britannico che vorrà chiaramente riscattare le delusioni crescenti delle ultime due edizioni. Gli altri grandi nomi, come il fratello Adam e Esteban Chaves sembrano invece destinati alla Grande Boucle, ma al fianco del 27enne potrebbero comunque esserci pedine interessanti. Per la compagine iberica la carta migliore sembrerebbe essere l’eterno Alejandro Valverde, ma il murciano ha scelto il Tour come incastro con Olimpiadi e Mondiali, oltre alle Classiche ovviamente. Enric Mas sembra già destinato alla Grande Boucle, visto anche il percorso, mentre da capire se finalmente Marc Soler avrà le occasioni che merita e il Giro potrebbe essere il terreno giusto per lui.
Prese invece le decisioni anche in casa UAE Team Emirates, in cui i capitani non mancano. Se inizialmente si pensava uno tra Fabio Aru e Tadej Pogacar appariva quasi certo, con lo sloveno indicato come scelta su cui avrebbe spinto Giuseppe Saronni, alla fine la decisione è stata di affidarsi a Davide Formolo, anche in ottica olimpica, come capitano. Al suo fianco ci saranno anche Joe Dombrowski e David de la Cruz, ma non è da escludere anche la partecipazione di Andres Camilo Ardila, ultimo vincitore del Giro U23, in una squadra in cui ci sarà anche Diego Ulissi, con il toscano più per le tappe che per la classifica.
Altra squadra ad aver già dato indicazioni importanti è la Bora-hansgrohe. Nella squadra tedesca è esclusa la partecipazione di Emanuel Buchmann, che dopo aver sfiorato il podio al Tour vorrà provare a salirci, ma sarà nuovamente Rafal Majka, anche lui con un pensiero poi a fare bene a Tokyo, l’uomo di riferimento per la classifica di un team in cui ci sarà anche l’interessante presenza di Maximilian Schachmann. Assieme a loro ci sarà anche Patrick Konrad, intenzionato a migliorare il piazzamento ottenuto nel 2018, mentre incerta la presenza di Felix Grossschartner, che potrebbe trovare su questo tracciato modo per crescere in una graduatoria interna ancora piuttosto affollata. Ovviamente, il team sarà anche molto improntato sugli sprint vista la presenza annunciata anche di Pascal Ackermann e Peter Sagan.
Decisione ormai presa anche da parte della EF Education First, che ha in Tejay Van Garderen sulla carta l’uomo più adatto, con lo statunitense capitano annunciato. Con un Rigoberto Uran le cui condizioni sono incerte a causa dell’infortunio subito, mentre potenzialmente potrebbe fare molto bene, tutti gli altri big, ad esclusione di Hugh Carthy, sono dunque dirottati verso la Grande Boucle, con i vari Sergio Higuita, Daniel Martinez e Mike Woods, che saranno assieme al colombiano al via del Tour.
In casa Bahrain-Merida, esclusa la presenza di Landa, restano comunque alcune opzioni interessanti. In attesa di comprendere il futuro di Domenico Pozzovivo, che sembrerebbe eventualmente una solida possibilità oltre a Damiano Caruso, presumibilmente ci potrebbe altrimenti essere almeno uno fra Pello Bilbao, che poi farebbe il gregario al connazionale al Tour, e Wout Poels, che avrebbe così la grande chance da anni desiderata di fare il capitano in un GT. Nelle ultime uscite il neerlandese non è sembrato al suo miglior livello, ma se ritrova la gamba di anche solo due anni fa diventa un credibile contendente per le posizioni di vertice.
Orfana del suo uomo simbolo, la Sunweb appare chiaramente indebolita, ma se in questi anni ha costruito una selezione sempre più solida al servizio del suo capitano, qualcuno di questi corridori si troverà ora campo libero. L’uomo deputato a fare classifica sarà dunque Wilco Kelderman, il cui obiettivo sarà presentarsi al meglio, cercando di evitare infortuni, e ritrovare il livello che più volte lo ha visto già entrare nei dieci in un GT, sfiorando anche un podio. Il percorso è molto adatto alle sue caratteristiche, lasciando così al giovane Sam Oomen la possibilità di testarsi al Tour. Nella giusta forma sono corridori da non sottovalutare per una posizione di tutto rispetto, potenzialmente anche guardando al podio.
Per organico e probabili obiettivi che i loro potenziali capitani sceglieranno, penseranno presumibilmente maggiormente alle vittorie di tappa squadre come Cofidis, Deceuninck – QuickStep, Groupama-FDJ, Israel Cycling Academy, Lotto Soudal e Team NTT. Tra le poche eccezioni a questo ragionamento sarebbero potuti essere uomini come Guillaume Martin, che tuttavia punterà al Tour de France, l’eclettico Tiesj Benoot, pronto tuttavia ad abbinare Classiche e Grande Boucle, così come sono esclusi sia un Bob Jungels a cui questo Giro potrebbe calzare alla perfezione (ma non vuole rinunciare alle sue ambizioni nelle classiche, soprattutto del Nord) e ovviamente Daniel Martin, che ha forse l’occasione della vita al Tour de France visto il percorso.
In queste squadre possibili le partecipazioni anche di corridori che possono puntare ad una classifica medio-alta come José Herrada, Mattia Cattaneo, o giovani in rampa di lancio come Gino Mader, oltre ovviamente alla probabile presenza del fenomeno belga Remco Evenepoel, che sulla carta ha sicuramente il potenziale anche per fare classifica, malgrado la giovanissima età (che merita di non mettergli ulteriori pressioni). Tra i giovani che potrebbero fare molto bene anche le promesse della Groupama – FDJ David Gaudu e Valentin Madouas, che potrebbero avere la possibilità di affrancarsi da Thibaut Pinot, che punterà ovviamente nuovamente sul Tour dopo la cocente delusione di quest’anno.
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