Tour de France 2018, Martin: “Ho colto una buona opportunità, non penso alla generale, ma senza la caduta sarei quarto”

Daniel Martin si conferma tra gli uomini forti di questo Tour de France 2018. Malgrado porti ancora addosso le conseguenze della caduta nella settima tappa, che gli sono costate anche un ritardo importante in classifica generale, il capitano della UAE Team Emirates ha saputo affrontare nel modo giusto la prima tappa con arrivo in salita, gestendosi nell’ascesa conclusiva fino a chiudere in sesta posizione a La Rosière. Dopo aver inizialmente perso contatto dagli altri big, l’irlandese è rientrato salendo del suo ritmo, piazzando immediatamente l’accelerazione che gli ha permesso di staccare molti dei suoi rivali, con il solo Chris Froome (Sky) in grado di riportarsi alla sua ruota.

Ho colto una buona opportunità – analizza Martin – Stavo rientrando da dietro forte e ho pensato che avrei dovuto provarci. Sapevo che ai meno quattro chilometri si sarebbero guardati e sono felice di essere riuscito a recuperare una parte di tempo perso. Considerando come ero stanco nel finale, penso che sia stata un’ottima prestazione“.

Giungendo al traguardo con un ritardo di 27 secondi da Geraint Thomas (Sky), vincitore di tappa e nuovo leader, ma a soli sette secondi dal Keniano Bianco, per Martin arriva anche un bel balzo in classifica generale, risalendo così fino alla decima posizione. Con un ritardo comunque importante (3’16”), il nipote d’arte sa bene che le sue ambizioni di alta classifica sono quantomeno compromesse, quindi per il momento mette da parte questi pensieri, preferendo valutare giorno per giorno le proprie possibilità, pur con qualche comprensibile rammarico. Il podio comuque

“Dopo la caduta di venerdì scorso non penso alla classifica generale, ma solo a fare il meglio giorno dopo giorno – commenta in proposito – Il risultato lo vedremo a Parigi. Comunque, senza quell’incidente, sarei quarto in classifica. In generale amo le salite e gli ultimi due giorni sono stati grandi. Questa è la corsa a cui pensi tutto l’anno. Queste montagne e queste folle di gente sono indescrivibili”.

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