Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck): Voto alto a lui e a una squadra capace di piazzare cinque corridori nel gruppo selezionato che va a giocarsi il successo di tappa. Al belga spetta poi mettere la più classica delle ciliegine su una torta preparata con maestria, in particolare, da Mathieu van der Poel e resa ancora più appetitosa dalla possibilità di indossare la Maglia Gialla: lui non si fa pregare e fa quel che deve, vincendo la volata quasi in scioltezza.
Biniam Girmay (Intermarché-Wanty): Arriva al Tour e si trasforma, sfoderando subito una prestazione da campione. Attento e solerte nel momento in cui esplode la corsa, gestisce una situazione non facile pur trovandosi senza compagni di squadra a supportarlo e lo si vede spesso lottare con grande determinazione per difendere la posizione. Lo spunto di Philipsen è troppo per lui, ma è un secondo posto che pesa, anche perché lo porta sul podio a indossare la Maglia Bianca. Da tenere sicuramente d’occhio nei prossimi giorni.
Enric Mas (Movistar): Ventagli, rilanci e tratti di pianura da affrontare a 60 all’ora e te lo ritrovi nel gruppo di testa, mentre molti altri uomini di classifica non ci sono. Forse si è solo trovato nel posto giusto al momento giusto, ma questi sono dettagli, e secondi, che possono fare la differenza nella lotta per il podio, o comunque per una posizione di rilievo. Sveglio anche quando riesce ad evitare di essere coinvolto nell’incidente Van den Berg-O’Connor.
Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step): Giornataccia, per lui e per la squadra. Gli scappano via Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard lungo un percorso che non doveva metterlo in condizioni di difficoltà e finisce per pagare 39″. Decisamente non il modo migliore di cominciare. In termini di squadra, poi, l’amarezza è doppia, visto che Tim Merlier era uno dei favoriti per il successo di giornata. E invece, nel gruppo di testa, non c’era né lui, né Evenepoel né, maliconicamente, nessun altro compagno di squadra.
Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe): In termini di malinconia, la formazione tedesca non è da meno. Il quadro è praticamente lo stesso, se si considera che il capitano sloveno rimane tagliato fuori dal gruppo che rimane in testa, insieme a un altro potenziale uomo di classifica, Florian Lipowitz e a ben due velocisti che avrebbero potuto dire la loro nel finale, ovvero Jordi Meeus e Danny van Poppel. Anche in questo caso, nessun portacolori riesce a evitare la “trappola”, situazione non particolarmente lusinghiera per una squadra dalle grandi ambizioni.
Jonathan Milan (Lidl-Trek): Anche in questo caso, come nei due precedenti, il “voto basso” è più corale che individuale. La squadra statunitense rimane fuori dall’attacco che spacca la corsa (davanti rimane il solo Jasper Stuyven) e non consente al velocista friulano di giocarsi le sue carte nel finale. Sarebbe probabilmente servita una maggior attenzione, sia per le ambizioni di giornata di Milan sia per quelle di classifica di Mattias Skjelmose, altro “pesce grosso” caduto nella rete di Lille.