Pagelle Amstel Gold Race 2018: Valgren e Kreuziger perfetti – Rui Costa e Kwiatkowski deludono

Michael Valgren (Astana) 10: Il danese è nettamente il più brillante nelle fasi conclusive e deve ringraziare soprattutto il compagno Fuglsang per avergli spianato la strada al meglio. A due chilometri dal traguardo sceglie il momento giusto per l’attacco e non ce n’è per nessuno.

Roman Kreuziger (Mitchelton-Scott) 10: Che questa sia una corsa che lo fa sentire sempre a suo agio pare ormai evidente. Nonostante non avesse i favori del pronostico, ha saputo cogliere il momento giusto per attaccare, prima con Gasparotto e poi con Valgren. Alla fine paga il suo spunto non propriamente veloce.

Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida) 9: Anche per l’esperto corridore azzurro è una questione di feeling quando si tratta di Amstel Gold Race. Attacca con Kreuziger in un momento interlocutorio della corsa, riuscendo a rimanere davanti fino alle fasi decisive. Peccato che perda il treno giusto per una questione di secondi, altrimenti avrebbe potuto giocarsi ancora una volta il successo.

Peter Sagan (BORA-hansgrohe) 9: Corre tutta la giornata nelle prime posizioni e fa anche lavorare i compagni all’inseguimento dei fuggitivi, ma gli manca lo spunto al momento giusto. Si deve accontentare di regolare gli inseguitori chiudendo giù dal podio.

Alejandro Valverde (Movistar) 8,5: L’appuntamento con la storia era a un passo per il murciano che corre, così come tutta la squadra, in modo generoso. Anche a lui manca però la forza per rispondere all’attacco di Valgren nelle ultime battute. I segnali per una Freccia Vallone da protagonista ci sono tutti.

Tim Wellens (Lotto Soudal) 8: La forma c’è e, nonostante una corsa non in primissima linea, non dà mai segni di cedimento. Anche per lui vale lo stesso discorso degli altri piazzati, è mancata la forza per rincorrere lo scatto di Valgren.

Lawson Craddock (EF-Drapac) 8: È decisamente inusuale che i fuggitivi della prima ora riescano a piazzarsi tra i primi in una corsa di un giorno così lunga e difficile. Invece, lo statunitense della EF-Drapac è riuscito a cogliere un ottavo posto che sa quasi di vittoria per come è arrivato.

Jakob Fuglsang (Astana) 8: Attacca più volte e favorisce la definitiva scrematura del gruppo di testa. Poi, in pratica, lancia il compagno Valgren verso la vittoria al momento giusto.

Matteo Bono (UAE Emirates) 7,5: In fuga tutto il giorno, riesce a tenere duro fino alle battute finali e anche a provare un abbozzo di attacco. La sua generosità è premiata con il 17° posto, il miglior piazzamento per una giornata avara di soddisfazioni da parte dei big della UAE.

Julian Alaphilippe (QuickStep – Floors) 7: Il francese arrivava da una settimana abbastanza difficile con alcuni problemi di salute dopo il Giro dei Paesi Baschi. La riposta sulla strada però è positiva con Alaphilippe che è uno dei corridori più attivi nel finale. Alla fine si deve accontentare del settimo posto, ma i segnali in vista di Freccia Vallone e Liegi – Bastogne – Liegi sono molto positivi.

Rudy Molard (Groupama-FDJ) 6,5: Attacca con Van Avermaet, ma la sua azione non va a buon fine. Nel finale prova a resistere nel gruppo inseguitore e alla fine coglie un buon quindicesimo posto.

Greg Van Avermaet (BMC) 6: La forma non è delle migliori e si vede. Gli va dato però il merito di provare ad inventarsi qualcosa prima che le schermaglie tra i big entrassero nel vivo.

Ion Izagirre (Bahrain-Merida) 6: È il primo big ad attaccare. La sua azione non va a buon fine, ma permette a Gasparotto di stare tranquillo nel gruppo più a lungo.

Michael Matthews (Sunweb) 6: Sfortunatissimo l’australiano, tagliato fuori da una foratura nel momento decisivo della corsa.

Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida) 5,5: L’attenzione del siciliano è rivolta soprattutto alla Liegi, ma oggi ci si poteva aspettare qualcosa in più. Non ci ha provato stavolta, perdendo poi contatto dal gruppo dei migliori.

Rui Costa (UAE Emirates) 5: Prova deludente per il portoghese. All’Amstel non è mai riuscito a brillare se si esclude il 2015, ma qualcosa in più era lecito aspettarselo.

Michal Kwiatkowski (Sky) 4.5: Per lunghi tratti era sembrato il più in forma del Team Sky e invece, appena la corsa si è fatta più dura, è scomparso dai radar.

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