Giro di Romandia 2022, doppietta Bora-hansgrohe con Sergio Higuita e Aleksandr Vlasov! Rohan Dennis mantiene la maglia di leader

Trionfo Bora-hansgrohe nella quarta tappa del Giro di Romandia 2022. A conquistare il successo sul traguardo in salita di Zinal è stato infatti Sergio Higuita, alla quarta vittoria stagionale, che si è imposto allo sprint su un drappello di una ventina di corridori battendo il compagno di squadra Aleksandr Vlasov, che realizza così la doppietta per la formazione tedesca. Il podio di giornata è completato dal giovane Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che ha chiuso terzo davanti a Ben O’Connor (Ag2r Citroen), mentre il leader della generale Rohan Dennis (Jumbo-Visma) ha ceduto solamente tre secondi nella volata finale, mantenendo dunque la Maglia Verde alla vigilia della cronometro conclusiva, alla quale arriva con 15″ su Ayuso e 18″ su Vlasov.

La tappa di oggi invoglia tanti corridori ad andare in fuga, con Lotto Soudal, Trek – Segafredo e Quick-Step Alpha Vinyl molto attive fin dalle prime battute. Dopo quattro chilometri di corsa sono in dodici ad avvantaggiarsi: si tratta di Ivo Oliveira (UAE Team Emirates), Oscar Rodriguez (Movistar), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Filippo Colombo, Yannis Voisard e Nils Brun (Svizzera), Marco Brenner (Team DSM), Toms Skujins (Trek-Segafredo), Ion Izagirre (Cofidis), Quinten Hermans (Intermarché-WantyGobert), James Knox (Quick-Step Alpha Vinyl) e Raul Garcia (Equipo Kern Pharma). Il gruppo, però, in un primo momento non sembra intenzionato a lasciare troppo margine agli attaccanti, vista anche la presenza di Colombo e Hermans, molto vicini in classifica generale a Rohan Dennis; sono infatti gli uomini della Jumbo-Visma a mettersi subito davanti a lavorare, aiutati poco dopo anche da un corridore della Israel – Premier Tech.

Nel frattempo, provano a riportarsi sugli attaccanti anche Tsgabu Grmay (Team BikeExchange-Jayco) e Nans Peters (AG2R Citroen), che però non riescono ad avvicinarsi molto ai battistrada. L’accordo tra i dodici è infatti buono, e il loro vantaggio inizia a salire rapidamente, superando presto i quattro minuti e mezzo. Per non far crescere ulteriormente il distacco dalla testa della corsa, dopo una quarantina di chilometri si mettono davanti a collaborare anche gli uomini della EF Education – EasyPost. Questa situazione porta presto i due inseguitori a desistere nella loro azione e ad essere riassorbiti poco prima della prima salita di giornata, ai piedi della quale il gap tra le due fasi di corsa si è ridotto decisamente, portandosi a 3’11”. L’andatura in gruppo continua comunque ad essere abbastanza elevata anche in salita: mentre il distacco si mantiene attorno ai tre minuti, infatti, dalle retrovie alcuni corridori cominciano già a perdere terreno.

Al GPM di Nax Skujins transita davanti a Brun e Colombo; questi due, poi, proseguono nella loro azione durante la discesa, mentre il gruppo scollina con un ritardo di 2’47” dalla testa della corsa. I dodici attaccanti tornano tutti assieme al termine della discesa, ma il plotone si avvicina sempre di più, tanto che al traguardo volante di Chippis, conquistato da Hermans, il ritardo è ormai di 2’16”. Iniziando la salita di Les Pontis, è la Bahrain Victorious a portarsi in testa al gruppo con Hermann Pernsteiner e Stephen Williams, che impongono un’andatura decisa che, in breve, permette di ridurre il gap dalla testa della corsa a soli 48″. Davanti, invece, Garcia, Colombo e Brenner non riescono più a seguire il ritmo degli altri fuggitivi, staccandosi e venendo riassorbiti nei chilometri seguenti, nei quali la strada continua a salire anche una volta raggiunto il GPM, conquistato ancora da Skujins.

A questo punto, nonostante un nuovo rallentamento in gruppo permetta ai battistrada di tornare sopra al minuto e mezzo di vantaggio, Knox e Vanhoucke decidono di accelerare venendo raggiunti poco dopo da Skujins, Rodriguez e Izagirre, mentre gli altri membri della fuga perdono contatto, con il solo Brun a rimanere in vista dei cinque al comando. Nel plotone, invece, la Bahrain Victorious si fa da parte ed è quindi la Jumbo-Visma a tornare davanti e a imporre un ritmo regolare, che riporta il ritardo a toccare i 3’30”. Dopo il GPM di Saint-Luc, Brun riesce a rientrare sul drappello di testa, formato ora da sei uomini, mentre Hermans, Oliveira e Voisard si ricompattano alle loro spalle con un ritardo di 1’35”.

Con questa situazione si arriva così ai piedi della quarta ascesa di giornata, quella di Les Ziettes d’en Bas, lungo la quale Brun perde nuovamente contatto dalla testa della corsa scollinando con circa 30″ di ritardo, mentre gli altri tre ex fuggitivi e il gruppo transitano in cima rispettivamente con un distacco di 2’30” e 3’25”. La successiva discesa non modifica più di tanto la situazione, con Hermans, Oliveira e Voisard che, arrivati in fondo, decidono quindi di rialzarsi definitivamente e di farsi riprendere, mentre i cinque davanti proseguono di buon accordo transitando nuovamente dal traguardo volante di Chippis e iniziando poco dopo per la seconda volta l’ascesa di Les Pontis. Brun comincia la salita con un ritardo di 1’40” ma, ormai esausto, poco dopo si fa riprendere dal gruppo, che ha guadagnato circa 30″ ai battistrada.

Entrando negli ultimi 25 chilometri e avvicinandosi al GPM, il ritardo del plotone scende a due minuti, ma a diminuire sono anche i corridori nel drappello di testa, dove Skujins e Vanhoucke non riescono più a seguire il ritmo degli altri e si staccano, venendo riassorbiti dal gruppo poco dopo la vetta. Come al giro precedente, anche in questo caso non c’è discesa dopo il GPM ma la strada continua a salire, formando un’unica ascesa di circa venti chilometri con il GPM di Grimentz, approcciato il quale anche Knox alza bandiera bianca. Davanti rimangono quindi solo Rodriguez e Izagirre con un minuto di margine sul gruppo, dove l’andatura regolare, ma forte, imposta dalla Jumbo-Visma (e, in particolare, da Sepp Kuss) provoca parecchia selezione. A rimanere nel plotone sono poco più di venti corridori, che poco prima dello scollinamento vanno infine a riprendere i due battistrada.

Subito, però, accelera Einer Rubio (Movistar), che giunge al GPM con un vantaggio di una decina di secondi, entrando quindi negli ultimi otto chilometri di gara. Una breve discesa permette al colombiano di guadagnare un altro paio di secondi, ma quando la strada riprende a salire, negli ultimi 4000 metri, la pedalata del 24enne si fa abbastanza pesante. Dietro, però, nessuno ha la forza per accelerare, anche perché il ritmo imposto da Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), sostituitosi a Kuss, è sempre piuttosto forte. Passato il cartello dei due chilometri alla conclusione è però Marc Hirschi (UAE Team Emirates) a portarsi davanti e ad alzare il ritmo in favore del compagno di squadra Juan Ayuso, cosa che permette di avvicinarsi parecchio a Rubio.

Il destino del colombiano si decide quindi nell’ultimo chilometro, quando è Luke Plapp (Ineos Grenadiers) ad accelerare; l’australiano si porta dietro tutti gli altri uomini di classifica, che vanno a riprendere Rubio a 400 metri dall’arrivo. Plapp decide a quel punto di proseguire nella sua azione, che però non riesce a fare la differenza; da dietro sbuca quindi Sergio Higuita (Bora-hansgrohe), ma anche il compagno di squadra Aleksandr Vlasov, con i due che fanno volata parallela sui due lati della strada. A spuntarla (forse anche per un leggero rallentamento volontario del russo) alla fine è Higuita, che ottiene così il quarto successo di questo 2022.

Risultato Tappa 4 Giro di Romandia 2022

Classifica Generale Giro di Romandia 2022

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