Saluti a… Sacha Modolo

Sacha Modolo è costretto a chiudere prima di quando avrebbe voluto una carriera da quasi 50 successi. Il corridore trevigiano, infatti, appende la bici al chiodo dopo il mancato rinnovo con la Bardiani-CSF-Faizané, facendo così calare il sipario su una carriera più che decennale, che l’ha visto alzare le braccia al cielo per ben 47 volte. I successi dello sprinter veneto sono sparsi su ben tre continenti, ma le affermazioni più importanti sono sicuramente quelle ottenute sulle strade di casa, con le due vittorie al Giro d’Italia. Il classe ’87 è stato un velocista resistente e in grado di ben figurare anche nelle Classiche del Nord, che negli ultimi anni, complici anche alcuni problemi di salute legati all’alimentazione, si era trasformato anche in ultimo uomo, ma la gioia dei compagni e le tante congratulazioni degli avversari subito dopo aver tagliato il traguardo della sua ultima vittoria, al Giro del Lussemburgo, sono forse la migliore testimonianza di quello che è stato Modolo per il ciclismo nell’ultimo decennio.

Sacha Modolo comincia a pedalare e a vincere fin da giovanissimo. Nei quattro anni passati tra gli Under 23 con la maglia della Zalf (dal 2006 al 2009) ottiene ben ventisei vittorie, tutte su suolo italiano ma di indiscusso prestigio; nel 2009 conquista anche la medaglia di bronzo ai Campionati Europei. Forte di questi successi si presenta al mondo dei professionisti con la maglia della Colnago CSF Inox dei Reverberi, un team che condizionerà buona parte della sua storia ciclistica. Nei primi mesi mette subito in mostra le sue doti da velocista con ottimi risultati: è terzo nell’ultima tappa della Tirreno – Adriatico a quarto nello sprint che decide la Milano – Sanremo, sua prima Classica Monumento. In questa stagione corre anche il suo primo GT, il Giro d’Italia, ma si ritira durante l’ottava tappa, non portando quindi a termine la corsa dopo aver ottenuto due top-10. Nella seconda parte dell’anno continuano ad arrivare piazzamenti importanti, come il terzo posto al Giro del Veneto.

Le prime corse del 2011 lo vedono proseguire nel segno dei piazzamenti (anche se meno eclatanti rispetto alla stagione precedente), ma dopo il Giro d’Italia, conclusosi alla tredicesima tappa e con due ottavi posti parziali, il veneto riesce finalmente a sbloccarsi. A luglio conquista infatti due tappe al Tour of Qinghai Lake e da quel momento sembra non volersi fermare più: porta a casa altre otto vittorie, tra cui la Coppa Agostoni, e ottiene la convocazione in nazionale per i Mondiali di Copenaghen. Nelle due stagioni successive, sempre con la maglia della Colnago, Modolo mette quindi in bacheca altri 14 successi: oltre a sei tappe al Qinghai Lake, due al Giro d’Austria, una al Giro di Padania e una al Giro di Turchia, il classe 1987 riesce a conquistare per due volte di fila la Coppa Bernocchi, il Memorial Pantani 2013 e, soprattutto, si toglie la soddisfazione di battere Mark Cavendish nella seconda frazione del Tour de San Luis 2013.

Un altro successo in Argentina, questa volta mettendosi alle spalle Peter Sagan, apre la stagione 2014 del veneto, la prima nelle fila della Lampre – Merida. Durante questa annata, arrivano altre sette vittorie, tra cui le prime due a livello WorldTour: la quinta tappa del Giro di Svizzera (battuto di nuovo Sagan) e la quinta (e ultima) del Tour of Beijing. Oltre ai successi, arrivano anche le prime esperienze in due Classiche Monumento quali il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, ma in entrambe le gare arriva il ritiro, nella seconda per una caduta che lo costringerà a saltare il Giro d’Italia.

Nel 2015, sempre con la maglia blu-fucsia della Lampre, il veneto conosce quella che è probabilmente la sua annata migliore, in chiave di rendimento complessivo. Al Giro d’Italia arrivano quelli che resteranno gli unici due successi “rosa” della sua carriera, sui traguardi di Jesolo e Lugano; inoltre si registrano i successi al Giro di Turchia e al Tour of Hainan, dove Modolo si impone anche nella classifica generale. Non mancano altri piazzamenti di spessore (due podi al Giro del Delfinato), ma l’azzurro non riesce invece a esprimersi al meglio nelle Classiche più importanti.

Tanti chilometri, ma meno gloria nel 2016, stagione in cui Modolo lascia nuovamente il segno, a braccia alzate, al Giro di Turchia, senza però trovare tempi e modi per imporsi altrove. Al Giro va due volte sul podio, si piazza spesso e prova a lottare fino alla fine anche per la Classifica a punti, vinta però da Giacomo Nizzolo. Il veneto chiude al terzo posto, stesso epilogo rispetto a quello della stagione precedente.

Nel 2017, il cambio di colori, con la “nascita” della UAE Team Emirates in luogo della Lampre. Modolo resta coinvolto nel progetto e ripaga la fiducia con un paio di vittorie, il Gp d’Argovie e una tappa al Giro di Polonia, oltre a numerosi piazzamenti da podio. In quell’anno si registrano anche due primi posti al Giro di Croazia, ma è il Giro delle Fiandre l’appuntamento in cui il veneto fa vedere grandi cose: alla fine sarà sesto, al termine di una gara di enorme livello, vinta da Philippe Gilbert in perfetta solitudine. In quell’anno, Modolo non riesce a brillare granché al Giro d’Italia e porterà a termine una delle due Vuelta a Espana affrontate in carriera, chiudendo in 3 occasioni nella Top 10 di giornata.

Nell’inverno successivo un nuovo cambio di maglia, che questa volta vale anche come cambio squadra. Modolo approda alla EF Education, squadra più votata alle classiche che alle volate. Lui trova il modo di lasciare il segno vincendo una tappa alla Vuelta a Andalucia e va spesso a podio nelle occasioni in cui è chiamato in causa, compreso il Giro d’Italia, dove solo Elia Viviani gli toglie la soddisfazione della vittoria al termine della volata di Eilat. L’anno successivo deve abbandonare presto la Corsa Rosa, che era il grande obiettivo della sua stagione; nell’arco del calendario annuale, resta a secco di vittorie, trovando qualche podio in corse non di primissimo piano e chiudendo l’annata in calando.

Il 2020 è l’anno del passaggio alla Alpecin-Fenix e, soprattutto, del Covid. Il calendario si comprime e le occasioni a disposizione del corridore veneto diminuiscono: Modolo riesce a piazzarsi secondo in una frazione della Volta ao Algarve, senza poi trovare altre opportunità per brillare. Il secondo anno di contratto con la formazione belga, zeppa di corridori veloci e resistenti quasi “omologhi” dell’azzurro, corre via senza particolari sussulti, a eccezione del successo riportato sulle strade del Giro del Lussemburgo, a settembre.

Sembra un buon viatico per il 2022, che vede Modolo tornare in una squadra italiana, alla Bardiani. Le cose, però, sul piano dei risultati non tornano a decollare, dato che il corridore di Conegliano chiude un Giro d’Italia senza squilli e sembra trovare il colpo di pedale giusto solo alla CRO Race, fra fine settembre e inizio ottobre. Non basta, però, per far materializzare la possibilità di allungare la carriera e posticipare il momento dei saluti.

Le Gioie

I momenti più belli della carriera di Modolo sono legati al Giro d’Italia. Inevitabile registrare come “gioie”, infatti, le due vittorie di tappa ottenute nel 2015, sulle rette d’arrivo di Jesolo e di Lugano, mettendosi in entrambe le occasioni alle spalle quel Giacomo Nizzolo con cui ha spesso incrociato le armi ciclistiche durante quegli anni. Il corridore veneto è stato protagonista fisso delle volate rose nel corso di un decennio sportivo e il suo nome ha figurato spesso nella prima pagina degli ordini d’arrivo.

Spesso le gioie più grandi sono quelle che portano con loro momenti di riscatto. È stato il caso della Coppa Bernocchi 2012, appuntamento che arrivava in calendario poco dopo le Olimpiadi di Londra. Dopo la gara a cinque cerchi. Modolo fu bersagliato dalle critiche; la sua risposta arrivò qualche settimana dopo con una volata rabbiosa, replicata poi, almeno in quanto a esito finale, nell’edizione successiva della semiclassica che termina a Legnano.

Le gioie sono poi quelle di un periodo di carriera, quello iniziato nel 2013 e proseguito per quasi un lustro, che lo ha visto battagliare con i migliori velocisti del panorama mondiale. E in più di un’occasione, quei velocisti hanno dovuto guardare la schiena di Modolo al termine di una volata, come capitato a Mark Cavendish, Peter Sagan, Alexander Kristoff e Arnaud Demare, giusto per fare qualche nome.

I Dolori

Il dolore, agonistico, più grande è probabilmente quello relativo alle ultime settimane della carriera. Il velocista veneto aveva sperato in un prolungamento del contratto con la sua ultima squadra, la Bardiani-Csf-Faizanè, prospettiva che però non si è concretizzata. Questo ha in pratica indotto il corridore a chiudere la carriera probabilmente prima rispetto a quanto avrebbe desiderato. D’altro canto, anche gli ultimi anni del suo percorso sportivo non hanno portato con loro un gran numero di gioie, anche per via dei tanti problemi di natura fisica incontrati nell’arco dei mesi, come nel caso della primavera del 2021, quando un malanno al ginocchio lo ha costretto a saltare il Giro d’Italia.

Qualche dolore lo ha scatenato anche la maglia della Nazionale. Modolo ha avuto pochissime occasioni per poterne difendere i colori nelle gare più importanti. Forse qualcosa in più avrebbe potuto ottenere nel 2011, anno in cui il Mondiale di Copenhagen ha chiamato al lavoro i velocisti. Quell’anno vinse Mark Cavendish e un allora giovanissimo Modolo non riuscì a spiccare particolarmente nel volatone finale, chiudendo 40esimo.

Su di lui poggiavano alcune delle ambizioni dell’Italia olimpica in occasione dei sopracitati Giochi di Londra 2012. Modolo, all’epoca 25enne, si presentava forte di un’ottima condizione e del secondo posto ottenuto nella prova pre-olimpica dell’anno prima, alle spalle del solo Mark Cavendish. La corsa a cinque cerchi ha avuto però un andamento diverso da quanto preventivato (vinse Alexandr Vinokourov) e l’azzurro finì lontano dalle prime posizioni.

Palmarès

  • 2011 (Colnago-CSF Inox, dieci vittorie)
5ª tappa Tour of Qinghai Lake (Xihaizhen > Mole Town)
9ª tappa Tour of Qinghai Lake (Lanzhou > Lanzhou)
5ª tappa Brixia Tour (Calcinato > Verona)
1ª tappa Post Danmark Rundt (Esbjerg > Esbjerg)
4ª tappa Post Danmark Rundt (Sorø > Frederiksværk)
Coppa Agostoni
2ª tappa Settimana Ciclistica Lombarda (Calcinato > Calcinato)
3ª tappa Settimana Ciclistica Lombarda (Alzano Lombardo > Alzano Lombardo)
1ª tappa Giro di Padania (Paesana > Laigueglia)
3ª tappa Giro di Padania (Lonate Pozzolo > Salsomaggiore Terme)
  • 2012 (Colnago-CSF Inox, sei vittorie)
1ª tappa Circuit de la Sarthe (Saint-Gilles-Croix-de-Vie > Riaillé)
6ª tappa Presidential Cycling Tour of Turkey (Bodrum > Kuşadası)
3ª tappa Österreich-Rundfahrt (Kitzbühel > Lienz)
6ª tappa Österreich-Rundfahrt (Waidhofen > Melk)
Coppa Bernocchi
2ª tappa Il Padania (Poggio Renatico > San Vendemiano)
  • 2013 (Bardiani Valvole-CSF Inox, nove vittorie)
2ª tappa Tour de San Luis (Tilizaras > Terrazas del Torrezuelo)
1ª tappa Tour of Qinghai Lake (Xining > Xining)
4ª tappa Tour of Qinghai Lake (Qinghai Lake > Tianjun)
8ª tappa Tour of Qinghai Lake (Qilian > Zhangye)
9ª tappa Tour of Qinghai Lake (Zhangye > Zhangye)
11ª tappa Tour of Qinghai Lake (Yinchuan > Yinchuan)
12ª tappa Tour of Qinghai Lake (Zhongwei > Zhongwei)
Coppa Bernocchi
Memorial Marco Pantani
  • 2014 (Lampre-Merida, otto vittorie)
7ª tappa Tour de San Luis (San Luis > Hito del Bicentenario)
Trofeo Palma de Mallorca
Trofeo Ses Salines
1ª tappa Volta ao Algarve (Faro > Albufeira)
2ª tappa Driedaagse De Panne – Koksijde (Zottegem > Koksijde)
3ª tappa, 1ª semitappa Driedaagse De Panne – Koksijde (De Panne > De Panne)
5ª tappa Tour de Suisse (Ossingen > Büren an der Aare)
5ª tappa Tour of Beijing (Piazza Tienanmen > Bird’s Nest Piazza)
  • 2015 (Lampre-Merida, sei vittorie)
5ª tappa Presidential Cycling Tour of Turkey (Muğla > Pamukkale)
13ª tappa Giro d’Italia (Montecchio Maggiore > Jesolo)
17ª tappa Giro d’Italia (Tirano > Lugano)
3ª tappa Tour of Hainan (Wenchang > Haikou)
4ª tappa Tour of Hainan (Haikou > Chengmai)
Classifica generale Tour of Hainan
  • 2016 (Lampre-Merida, tre vittorie)
4ª tappa Presidential Cycling Tour of Turkey (Seydişehir > Alanya)
7ª tappa Presidential Cycling Tour of Turkey (Fethiye > Marmaris)
2ª tappa Czech Cycling Tour (Olomouc > Uničov)
  • 2017 (UAE Team Emirates, quattro vittorie)
1ª tappa Giro di Croazia (Osijek > Koprivnica)
6ª tappa Giro di Croazia (Samobor > Zagabria)
Gran Premio del Canton Argovia
2ª tappa Tour de Pologne (Tarnowskie Góry > Katowice)
  • 2018 (Team EF Education First-Drapac powered by Cannondale, una vittoria)
3ª tappa Vuelta a Andalucía (Mancha Real > Herrera)
  • 2021 (Alpecin-Fenix, una vittoria)
3ª tappa Tour de Luxembourg (Mondorf-les-Bains > Mamer)
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