Giro d’Italia 2023, la situazione dei big al via

Il Giro d’Italia 2023 comincia a conoscere i suoi attori. Dopo l’annuncio di un percorso che chiaramente strizza l’occhio ai cronoman, anche se chiaramente non mancano le grandi montagne, mentre il Tour de France ha deciso per un tracciato in direzione opposta, le squadre hanno cominciato a fare i loro ragionamenti e progressivamente stanno emergendo le scelte delle varie formazioni e dei loro big. Confermata l’assenza dalla Corsa Rosa di Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, pronti a replicare la sfida sulle strade di Francia a luglio, dal 6 al 28 maggio prossimo chi sarà invece protagonista nel Belpaese?

Il nome più atteso è indubbiamente quello di Remco Evenepoel, che dopo qualche settimana di suspense ha confermato la sua intenzione di essere al via in Abruzzo. Il belga guiderà dunque una Soudal – QuickStep che vuole farsi trovare compatta al suo fianco (probabile la presenza dei vari Jan Hirt, Fausto Masnada e Ilan Van Wilder), con il dichiarato obiettivo di far seguire la conquista del Trofeo Senza Fine alla Maglia Rossa della Vuelta a España. Il campione del mondo appare al momento l’uomo da battere, vista la presenza di tre cronometro in cui potrà far valere le sue grandissime qualità nell’esercizio.

Chi saranno i rivali che le tre grandi corazzate per i GT metteranno in campo? L’unica ad essersi espressa in maniera chiara sinora è la Ineos Grenadiers, che sarà guidata da Geraint Thomas, supportato da elementi di assoluto spessore come presumibilmente Thymen Arensman e Carlos Rodriguez. Il team britannico schiererà dunque il terzo classificato del Tour de France e il sesto e settimo dell’ultima Vuelta. Un tridente che avrà nell’esperto gallese la punta più attesa, per le tre cronometro, ma anche perché lo scorso luglio ha confermato un ottimo livello. Sulle strade italiane ha una (anzi, due) rivincita da prendersi viste le precedenti esperienze e l’anno del ritiro potrebbe essere uno splendido modo per salutare il gruppo. Decisamente da non sottovalutare neanche i due giovani talenti emergenti, con il neerlandese a sua volta anche temibile a cronometro.

Si sono ormai dipanate anche le decisioni di Jumbo-Visma e UAE Team Emirates, che al netto delle già annunciate decisioni degli ultimi due vincitori della Grande Boucle, hanno ancora ottimi uomini da poter schierare. I primi schiereranno infatti Primoz Roglic, che altrimenti si troverebbe chiuso in Francia, mentre i secondi hanno in un Joao Almeida in cerca di riscatto, tanto che lui stesso ha già detto di volerlo correre, un uomo che può puntare ad un risultato di spessore visto un percorso che per entrambi sarebbe perfetto. Le scelte finali sono dunque arrivate ed entrambe le squadre hanno alternative interessanti, sia per poter fare eventualmente classifica che per comunque poter pensare di puntare alle tappe. Una delle suggestioni più interessanti in questo caso era la presenza di Wout Van Aert, che in patria davano come interessato al tracciato disegnato da RCS Sport per aggiungere una nuova esperienza – e vittorie – al suo bagaglio, ma che poi ha successivamente deciso per un calendario più tradizionale. Sulle nostre strade ci sarà comunque Wilco Kelderman al fianco dello sloveno, offrendo un importante contributo e alternativa tattica di assoluto spessore in un team in cui troverà posto anche il campione del mondo a croometro Tobias Foss, già in top10 in passato. Altro nome che potrebbe provare a mettersi alla prova è Jay Vine, doppio vincitore di tappa alla scorsa Vuelta.

Anche la Bora – hansgrohe ha nel frattempo svelato le sue carte. La formazione tedesca ha molte frecce al proprio arco, partendo ovviamente dal campione uscente Jai Hindley, che non ha nascosto il suo interesse per tornare, anche se non quest’anno. Il percorso infatti non è ideale per lui, soprattutto se confrontato con quello del Tour, così come per in realtà gran parte dei suoi compagni di reparto come Emanuel Buchmann, con il quale sarà dunque alla partenza della Grande Boucle, e Sergio Higuita, dirottato  ancora una volta verso la Vuelta. A guidare la squadra in Italia sarà dunque Aleksandr Vlasov, con Lennard Kamna come luogotenente ed eventuale alternativa tattica, mentre chissà che un ritrovato Bob Jungels, che è a sua volta presente nella preselezione, non possa mettersi nuovamente alla prova in una sfida di tre settimane. Presenti inoltre al fianco dei leader Giovanni Aleotti, Cesare Benedetti e Matteo Fabbro, nonché un altro scalatore di spessore come Patrick Konrad.

Altra squadra a svelare le proprie carte è stata la Bahrain – Victorious, che ha ovviamente scelto di mandare i suoi baschi (Bilbao e Landa) al Tour, proponendo comunque una selezione interessante per il Giro grazie alla presenza di Damiano Caruso e Jack Haig, coppia molto interessante e già capace di salire sul podio di un GT (il siciliano splendido secondo al Giro 2021, il britannico sorprendente terzo alla Vuelta 2021). Con loro ci dovrebbe essere, visto che ha già effettuato le ricognizioni del percorso, anche Gino Mäder, proponendo così una squadra che potrà provare a mettere in difficoltà gli avversari giocando sui numeri.

Altri uomini di classifica che al momento hanno annunciato la propria partecipazione sono Thibaut Pinot, che spera nel riscatto alla Corsa Rosa per rilanciarsi definitivamente dopo due anni molto complicati, ed Eddie Dunbar, al quale il Team BikeExchange – Jayco ha affidato le chiavi dopo cinque anni consecutivi in cui a guidare il team al Giro era stato Simon Yates. Per entrambi non mancano chiaramente le incognite, con il francese che ha vissuto periodo molto complicato e l’irlandese che non ha mai potuto giocarsi le sue carte a questi livelli nella sua precedente squadra. Un altro big che ha già detto di volerci essere è Nairo Quintana, che pur non avendo ancora annunciato la sua squadra ha già fatto sapere che probabilmente correrà Giro e Vuelta.

Al momento resta ancora più fumosa la situazione riguardo i cacciatori di tappe. Tra coloro che hanno già annunciato di esserci ovviamente molti italiani come Filippo Ganna, Gianni Moscon ed Elia Viviani, dai quali ci si possono aspettare risultati molto importanti su più scenari. Particolarmente atteso ovviamente il recordman dell’ora, che potrebbe andare a caccia della prima Maglia Rosa, ma ci si aspetterà molto anche dagli altri due: il veronese si presenta come uno dei velocisti più attesi, il trentino come un potenziale outsider nelle frazioni miste. Entrambi potrebbero così trovarsi di fronte l’ex iridato Mads Pedersen, che dopo la splendida Vuelta appena vissuta cercherà di completare il tris di vittorie nei GT. Un obiettivo che a sua volta ha dichiaratamente messo nel mirino Warren Barguil, che guiderà finalmente la sua Arkéa – Samsic in quello che per lui è un traguardo di carriera già annunciato da tempo. Ancora incerta la sua partecipazione, ancor di più perché la sua Israel – Premier Tech non ha l’invito automatico, ma anche Chris Froome ha reso nota la possibilità di tornare alla Corsa Rosa. Difficile pensare rivederlo fare classifica, ma chissà che non possa centrare quella tappa solo sfiorata a luglio sull’Alpe d’Huez?

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