Giro d’Italia 2023, Alessandro De Marchi: “Clarke era più veloce di me e quindi ho rischiato, volevo provare a vincere”

"Ho dovuto fare quella cosa che forse non ho mai fatto in tutta la carriera: non dare neanche un cambio - ha aggiunto il friulano - Un po' mi dispiace, ma bisogna correre per vincere"

Alessandro De Marchi vicino all’impresa nella sesta tappa del Giro d’Italia 2023. Il corridore del Team Jayco AlUla, all’attacco sin dai chilometri iniziali, è stato infatti ripreso dal gruppo a soli 250 metri dal traguardo di Napoli assieme a Simon Clarke (Israel-Premier Tech), l’altro superstite della fuga di giornata, con il quale è rimasto in avanscoperta negli ultimi 70 chilometri di gara. I due sono riusciti a mantenere per molto tempo un buon margine sul gruppo, arrivando alla flamme rouge con ancora una quindicina di secondi di vantaggio, ma nelle ultime centinaia di metri il friulano ha deciso di non dare più cambi all’australiano, sulla carte più veloce, e così alla fine entrambi sono stati riassorbiti dal plotone lanciato in volata.

In due era un po’ un azzardo, però era l’unica cosa da fare, provare da lontano sperando di avere le gambe sufficienti – ha dichiarato De Marchi ai nostri microfoni – Alla fine eravamo a filo e io ho giocato un po’, lui era più veloce di me e quindi ho rischiato. Volevo provare a vincere, arrivare secondo sarebbe stato una gran cosa, ma arrivato a questo punto bisognava giocare per la vittoria. Ho dovuto fare quella cosa che forse non ho mai fatto in tutta la carriera: non dare neanche un cambio. Un po’ mi dispiace, ma bisogna correre per vincere”.

“Era una tappa che poteva essere adatta a una fuga e ci abbiamo provato”, ha proseguito il classe 1986, che a parte le ultime centinaia di metri ha sempre collaborato alla perfezione con Clarke: “Io credo che lui sia più dispiaciuto di me perché essendo più veloce aveva più chance, però dovevo giocare un po’ così, provare a fargli lanciare la volata lunga e provare a saltarlo. Alla fine si tratta di secondi”.

Ai microfoni di Eurosport, il friulano ha poi ‘bacchettato’ alcuni colleghi più giovani: “Mi piacerebbe vedere qualche giovane che pedala fino alla fine, vedere adesso che ogni tanto le fughe mollano a 40 chilometri dall’arrivo mi lascia un po’ così, bisogna sempre provare. Anche oggi avevamo forse una chance su un milione ad andare via in due così, però sei là e devi provarci”.

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