Giro d’Italia 2021, Gino Mäder resiste al ritorno dei big e si impone a San Giacomo – Attila Valter nuova Maglia Rosa

Gino Mäder ha conquistato la sesta tappa del Giro d’Italia 2021. Il corridore della Bahrain Victorious faceva parte della fuga del mattino di otto corridori ed è riuscito a staccare i compagni d’avventura rimasti, Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Dario Cataldo (Astana-Premier Tech), a poco più di tre chilometri dal traguardo di San Giacomo, andando così a prendersi il primo successo della sua carriera. Nel finale si sono mossi anche i big della generale grazie ad un attacco di Egan Bernal (Ineos Grenadiers) a 2000 metri dall’arrivo, seguito solo da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep) e Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), che riescono a guadagnare una manciata di secondi sugli altri favoriti. Cede, invece, la Maglia Rosa Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation), giunto al traguardo con un forte ritardo, con il simbolo del primato che passa sulle spalle di Attila Valter (Groupama-FDJ), che ha ora un vantaggio di 11″ su Evenepoel e 16″ su Bernal.

Con la partenza in salita, la corsa si fa dura sin dalle prime battute di gara, con Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè) che prova a portare via la fuga sulle strade di casa. Il marchigiano è fra i primi a rilanciare quando si esaurisce il primo tentativo del giorno, creando una onda che vede portarsi al comando una ventina di corridori. Troppi tuttavia per la Israel Start-Up Nation che si mette in testa al gruppo con decisione andando a riprendere Alberto Bettiol (EFN), Ruben Guerreiro (EFN), Gino Mäder (TBV), Tanel Kangert (BEX), Rudy Molard (GFC), Jan Hirt (IWG), Luis León Sánchez (APT), Patrick Bevin (ISN), Michael Storer (DSM), Victor Lafay (COF), Geoffrey Bouchard (ACT), Davide Villella (MOV), Einer Rubio (MOV), Rémi Cavagna (DQT), Christopher Juul-Jensen (BEX), Bauke Mollema (TFS), Alessandro Covi (UAD), Sébastien Reichenbach (GFC), Jefferson Cepeda (ANS), Jhonatan Narváez (IGD), Giovanni Carboni (BCF), Fabio Felline (APT), Filippo Ganna (IGD), Mark Christian (EOK) e Harm Vanhoucke (LTS) prima di arrivare al chilometro quindici di corsa.

Con la strada che nuovamente si impenna, non tardano ad arrivare nuovi tentativi di fuga. primi a provarci sono Einer Rubio (Movistar) e Ruben Guerreiro (EF Education – Nippo), ma non hanno maggiore fortuna, complice il forcing Astana – Premier Tech. La Bahrain – Victorious decide allora di muoversi in coppia, con Matej Mohoric che scorta Gino Mäder fuori dal gruppo. Con loro si portano Dario Cataldo (Movistar), Simon Guglielmi (Groupama-FDJ) e Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix), riuscendo a guadagnare una dozzina di secondi su un gruppo dal quale esce anche Simone Ravanelli (Androni-Sidermec). L’azzurro non tarda così a rientrare con una azione dal tempismo perfetto, mentre non hanno la stessa riuscita Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroën) e Bauke Mollema (Trek-Segafredo), che non riescono a riportarsi sui primi malgrado il gruppo intanto decida di rialzarsi.

Dopo 40 chilometri di corsa il ritardo della coppia di inseguitori è così di 50 secondi, mentre il gruppo si assesta intorno ai 4’30”, ma i due non mollano e riescono a completare il ricongiungimento al traguardo volante di Pieve Torina, dove la fuga prende quindi tutti i punti a disposizione, con Ravanelli che passa per primo. Con la pioggia che cade a tratti sulla corsa (addirittura ci sono alcuni scrosci di grandine), la Israel cerca di tenere sempre intorno ai 5 minuti il vantaggio degli attaccanti fino al primo GPM, dove passa per primo Geoffrey Bouchard, che si porta in testa alla classifica degli scalatori. Verso la vetta è però la Ineos Grenadiers a prendere il comando delle operazioni con Filippo Ganna che si mette in testa a tirare, creando anche dei frazionamenti in gruppo nella successiva discesa, con la maglia rosa Alessandro De Marchi che perde contatto dal gruppo principale.

Dopo il secondo GPM è grande bagarre nella discesa successiva, sia in fuga, con Matej Mohoric e Gino Mader che vanno via venendo poi raggiunti dai soli Cataldo e Mollema, che in gruppo, con Alberto Bettiol (EF Education-Nippo), Romain Bardet (Team DSM) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), che riescono ad avvantaggiarsi sul gruppo, sempre tirato dagli Ineos Grenadiers, che a 45 chilometri all’arrivo ha un ritardo di 2’20” dal quartetto di testa. Il braccio di ferro tra i diversi drappelli continua per tutta la discesa: davanti tira solo Mohoric, che si sacrifica per il compagno di squadra, mentre in gruppo un clamoroso Filippo Ganna detta l’andatura per circa 30 chilometri. Nel mezzo l’accordo tra i contrattaccanti, che nel frattempo hanno riassorbito i vari fuggitivi staccati dal quartetto di testa, manca, tanto da innervosire Bettiol. Molto più indietro De Marchi, ormai consapevole di aver perso la possibilità di difendere la maglia rosa.

In vista del secondo e ultimo traguardo volante il plotone riprende tutti gli inseguitori, mentre appena inizia la salita Mohoric termina il proprio lavoro e si lascia sfilare. In gruppo un fatto clamoroso: l’ammiraglia del Team BikeExchange non si accorge di Peter Serry (Deceuninck-Quick-Step), che aveva appena perso contatto, e lo tampona, per fortuna senza conseguenze. Mentre George Bennett (Jumbo-Visma) conferma di non essere al massimo della forma perdendo contatto anzitempo, la Ineos-Grenadiers non riesce a far crollare il distacco, che rimane di 1’30” all’inizio degli ultimi cinque chilometri.

A tre chilometri dalla conclusione Mader rompe gli indugi in fuga, piazzando un’accelerazione a cui né Cataldo né Mollema riescono a rispondere. Dietro, quasi contemporaneamente, prova ad allungare Daniel Martinez (Ineos-Grenadiers), quando il distacco dallo svizzero si aggira intorno al minuto. Va in difficoltà invece Jai Hindley (DSM), che perde contatto. Mentre Mader continua la sua azione solitaria in testa, a due chilometri dall’arrivo Egan Bernal (Ineos-Grenadiers) attacca tra i big. Sul colombiano rientrano subito Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick-Step), ma la poca collaborazione permette anche agli altri di rientrare. A poco più di un chilometro dal traguardo Bernal riparte, venendo seguito di nuovo da Ciccone, Evenepoel e stavolta anche Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Il vincitore del Tour de France 2019 continua a tirare da solo, non permettendo a un generoso Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech), il più brillante degli altri, di rientrare. Mader è ormai imprendibile e arriva a braccia alzate, vendicando il ritiro del capitano Mikel Landa. Dietro, Bernal regola Martin nella volata per il secondo posto, mentre Attila Valter (Groupama-FDJ) si prende a sorpresa la maglia rosa.

Risultato Sesta Tappa Giro d’Italia 2021

Classifica Generale Giro d’Italia 2021

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