Giro d’Italia 2020, Filippo Ganna: “Non sarei nemmeno dovuto andare in fuga, poi avrei solo dovuto supportare Puccio…”

Filippo Ganna autore di una vittoria straordinaria al Giro d’Italia 2020. Il corridore della Ineos-Grenadiers si è imposto sul traguardo di Camigliatello Silano dopo una fuga di più di 170 chilometri, prima contro alcuni avversari di livello e poi rimanendo da solo sulla salita finale, sfruttando le sue doti di cronoman. Il campione del mondo nelle prove contro il tempo è stato la grandissima sorpresa di giornata, resistendo al ritorno del plotone dopo aver distanziato alcuni corridori più esperti e sicuramente più accreditati in salita rispetto a lui, che aveva lavorato per il proprio compagno di squadra Salvatore Puccio, anche lui in avanscoperta.

Il vincitore di tappa ha raccontato la giornata a caldo nell’intervista flash alla Rai: “Non sarei neanche dovuto andare in fuga, poi dovevo soltanto essere di supporto a Salvatore. Dopo una quarantina di chilometri di scatti e contro scatti a inizio tappa gli ho detto di mettersi a ruota, che lo avrei pilotato fuori dal gruppo, e siamo usciti. Per la squadra è una bella soddisfazione, dopo aver perso il nostro capitano Geraint per la caduta a Enna”. Decisamente il modo migliore per rispondere alla sfortuna che sembra colpire la Ineos-Grenadiers nei Grand Tour, dopo la crisi di Bernal al Tour de France 2020 e la scivolata che ha messo k.o. proprio Geraint Thomas al Giro.

Ganna ha poi scherzato sulla grande fatica odierna e raccontato un piccolo retroscena sulle dinamiche in squadra: “Le calorie bruciate oggi di solito le faccio fuori in tre giorni. Nel finale mi scattavano in faccia in salita, io ovviamente non potevo rispondere e attaccare a mia volta, sono salito del mio passo. Sono riuscito a mantenere la calma e ad arrivare alla vittoria. Ieri sera Geraint Thomas per telefono mi ha detto di andare in fuga oggi. Io rispetto sempre quello che mi dice il capitano, anche da casa… (ride, ndr)”.

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