Vini-Zabù, Luca Scinto preoccupato per i giovani: “Non arriveranno all’età di un Visconti o di un Valverde, vogliono tutto e subito”

Luca Scinto è preoccupato per i giovani ciclisti. Se nelle scorse settimane Davide Cassani aveva lanciato un appello per congelare le categorie giovanili durante la pandemia di coronavirus, la preoccupazione del team manager della Vini-Zabù è di natura diversa. Secondo Scinto, infatti, i giovani di oggi “vogliono tutto e subito”, condizionati anche da un sistema che li spinge ad allenamenti pesanti, già alla ricerca della perfezione e del risultato, spesso privilegiato rispetto alla crescita individuale del ragazzo. Un sistema che secondo Scinto andrebbe ripensato per poter avere anche in futuro corridori come Alejandro Valverde, che a quarant’anni è ancora competitivo.

Se hai la forza, la capacità di fare sacrifici e allenarti, non esiste età nel ciclismo – ha scritto sul suo profilo Facebook –  I giovani di oggi non arriveranno più all’età di un Visconti o Valverde, perché vogliono tutto e subito. Nella categoria juniores (17-18 anni) sono già professionisti, arrivano a 26/27 anni e sono finiti come corridori. Hanno più richieste loro che i professionisti, ci rendiamo conto a che livelli siamo arrivati? C’è qualcosa che non va, colpa anche nostra lo dico con tutta franchezza. Come puoi diventare professionista se lo sei già da juniores e ti alleni con gli SRM e i Watt? Un giovane deve crescere tranquillamente, senza stress, deve andare a scuola e allenarsi, e se vuole tirare anche due calci al pallone, ci deve andare, così diventerà un corridore. Io quando ero juniores, mangiavo le lasagne e andavo a correre con una bicicletta pesante. Quello era il ciclismo. Oggi invece bici leggere, ruote leggere, potenziometro…”.

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