#SpazioTalk, Sacha Modolo: “Molto probabilmente la mia carriera è finita, dispiace smettere così”

Sacha Modolo si prepara ad appendere la bici al chiodo. L’esperto corridore trevigiano non ha ricevuto offerta di rinnovo dalla Bardiani CSF Faizanè che punta ormai tutto sui giovani e vede ormai la fine carriera. Classe 1987, sembra dunque ormai giunto a concludere una vita professionale che lo ha visto passare professionista nel 2010, proprio con la maglia del team dei Reverberi, dai quali è tornato proprio lo scorso inverno per essere uno degli uomini di riferimento al fianco dei giovani emergenti come era stato lui in passato. Una stagione che tuttavia appare ormai destinata ad essere la sua ultima…

A proposito della tua situazione attuale a livello di contratto hai qualche risposta o sei in trattativa?
No, non ho niente ancora al momento: molto probabilmente la mia carriera è finita.

Stai parlando con alcune squadre Professional?
No. Tra l’altro c’è una crisi assurda. Ci sono tanti corridori attivi. Io oramai ho 35 anni e con la moda che c’è di trovare tanti corridori giovani faccio fatica a trovare una squadra. Ma non è che sono disperato. Mi dà fastidio il modo, perché se dovevo smettere potevo decidere io quando e dove e, invece, me l’hanno un po’ menata fino alle ultime corse, per poi non tenermi. Secondo me, visto il rapporto che c’era con la Bardiani, potevano dirmelo già a giugno che non mi tenevano e io ero tranquillo, non me la prendevo.

Fino a Tour of Britain, CRO Race pensavi ancora di poter trovare un accordo?
Sì, perché loro mi hanno detto ‘poi vediamo’, per poi dopo dirmi ‘no, facciamo solo giovani’. Mi hanno un po’ spiazzato, ma non ho rancore, anzi: devo molto a loro. Soprattutto perché c’era questo bel rapporto pensavo di essere trattato un po’ più con rispetto: bastava dirlo prima, ma ci sta.

Anche Battaglin di recente ha detto qualcosa di simile per quanto riguarda la gestione degli eventuali rinnovi…
Sì, ma ci sta il non rinnovo: bastava dirlo prima, ma ci sta anche come hanno fatto loro; è il loro modo e basta. Ripeto: non sono arrabbiato di smettere, perché oramai a 35 anni se non era quest’anno era il prossimo, ma se lo sapevo prima almeno smettevo come volevo io, invece così sto smettendo un po’ nell’anonimato.

Nel caso in cui ci fosse una possibilità, anche una Continental italiana andrebbe bene?
No, no. Se devo correre secondo me il gioco deve valere la candela. Oramai alla mia età e poi con la carriera che ho fatto… ero tornato in Bardiani perché era la mia prima squadra. Ecco se me lo dicevano a giugno, allora era bello finire qua: avevo finito nella squadra che mi ha fatto passare pro’ e finivo bene, magari dando l’appuntamento all’ultima corsa. Questo è l’unico rammarico. La Continental non mi interessa: ho 35 anni, ho fatto 13 anni da professionista, ho vinto quello che dovevo vincere e sono contento di quello che ho fatto.

C’è anche un po’ di rammarico per come è andata questa stagione, oppure pensi di aver ottenuto il massimo?
Onestamente pensavo di andar più forte a inizio stagione, ma così non è stato. Poi avevamo creato un bel gruppo con Fiorelli, con Tonelli, correvamo spesso insieme, a Plouay eravamo insieme e li aiutavo nelle volate: li portavo davanti, poi da solo è difficile anche tirare le volate, non era come in Alpecin che avevo due uomini davanti a me, quindi facevo quello che potevo. In Croazia ho avuto il via libera e mi sono fatto delle volate per conto mio e ho fatto il risultato là. Ho fatto una stagione con pochi risultati, ma perché lavoravo per gli altri. Purtroppo io vincevo spesso e quindi quando non facevo niente sembrava che non andassi, ma in realtà lavoravo per la squadra. Anche in Alpecin lavoravo per Philipsen alla Vuelta, solo che sono stato poco pubblicizzato anche in questo.

Il rammarico, quindi, finora è quello di non aver potuto salutare con la consapevolezza che era un saluto?
Esatto. Ci stava smettere perché alla fine ho fatto 13 anni da professionista e non mi aspettavo di corre altri dieci anni, anzi anche io volevo smettere. Se a giugno avessi saputo che non mi tenevano (perché la mia idea era di rimanere in Bardiani) avrei chiuso la carriera in maniera più bella, invece anche con i Reverberi ci siamo un po’ lasciati così. Secondo me è un peccato perché c’era un bel rapporto, ma ce l’ho tuttora con loro, anzi.

Quindi, ora che non hai più possibilità in Bardiani hai già detto ‘basta’, oppure se dovesse arrivare una buona chiamata continueresti?
Sì, ovvio, se ora mi arriva una buona chiamata ci sono. Il mio procuratore sta lavorando per un posto come ultimo uomo per qualche velocista, però ci sono talmente tanti corridori a piedi e anche molti che hanno più risultati di me ultimamente, quindi per esperienza so già che non troverò niente. Sono realista: non sto là ad illudermi.

Grazie per il momento. Se ti va poi nel caso decidessi di smettere possiamo fare una bella intervista.
Io non volevo fare interviste di niente fino alla prima di dicembre e a quel punto se non avevo proprio niente in mano dicevo ‘basta smetto’. Adesso sto ancora uscendo un po’ in bici, così per tenermi in forma, però, lo so già. Mi tenevo una porta aperta fino a dicembre, dopo vedevo cosa fare del futuro.

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