Sibiu Tour 2020, nessuna preoccupazione per gli organizzatori nonostante l’aumento dei contagi in Romania: “Van der Poel e gli altri possono stare tranquilli”

Si avvicinano le corse importanti, ma resta il timore per il coronavirus. Dopo un piccolo assaggio di ritorno alle corse con i campionati nazionali sloveni e svizzeri (questi ultimi soltanto a cronometro vinti dal solito Stefan Küng), sarà il Sibiu Tour, in calendario dal 23 al 26 luglio, ad aprire le danze, con la presenza di due formazioni World Tour, tanti team italiani e altri protagonisti di spessore come Mathieu van der Poel. Tuttavia, in Romania negli ultimi giorni la situazione dell’epidemia non è delle migliori, con i nuovi casi che si attestano quotidianamente tra i 500 e i 600.

Gli organizzatori, però, sono tranquilli, pur ammettendo che ulteriore misure restrittive da parte del governo centrale potrebbero cambiare lo scenario: “Fortunatamente la regione intorno a Sibiu è stata risparmiata – ha dichiarato Cosmin Costea a Wielerlifts – Negli ultimi giorni qui sono stati registrati solo quattro o cinque casi. L’unico pericolo è che il governo rumeno possa attuare misure più stringenti, ma su quello ovviamente non abbiamo potere. Spero non si arrivi a questo. Per quello che dipende dall’organizzazione, Van der Poel e co. non hanno di che preoccuparsi, siamo in continuo contatto con le autorità sanitarie e rispetteremo tutte le misure imposte dal governo e dall’UCI. Ad esempio, la temperatura sarà misurata tutti i giorni e proveremo anche a testare tutti i corridori per il Covid-19 qualche giorno prima dell’inizio della corsa”.

L’organizzatore rumeno, poi, consiglia a chi, come Mathieu van der Poel, abita in Belgio o nei Paesi Bassi di evitare di tornare a casa con il rischio di fare una quarantena, ma di recarsi direttamente nella località delle gare successive, che nel caso del corridore dell’Alpecin-Fenix è l’Italia: “In Romania non dovranno fare nessuna quarantena. C’è una possibilità che i corridori dovranno fare una quarantena dopo la corsa al ritorno in Belgio o nei Paesi Bassi, ma per quel che riguarda Van der Poel, il problema potrebbe non esserci, perché può andare direttamente in Italia dopo il Sibiu. Ovviamente non faccio io il suo programma, ma potrebbe essere un’opzione. Non ci sono in atto misure di quarantena lì. Assisteremo anche i corridori che dovranno essere testati prima del loro ritorno in patria”.

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