GP Larciano 2020, gli organizzatori: “Pronti a correre, nessuno ci mette per iscritto che non si può. Per noi sarebbe un danno enorme”

Il GP Larciano 2020 potrebbe corrersi. Come per Strade Bianche, gli organizzatori della corsa in programma domenica 8 marzo stanno cercando di trovare soluzioni possibili per svolgere regolarmente la propria corsa, pur ovviamente consapevoli dell’assenza di alcune formazioni che hanno già annunciato il proprio forfait. Il decreto-legge ufficializzato ieri sera dal Governo lascia infatti uno spiraglio nel caso si riesca a far svolgere l’evento senza pubblico. Una soluzione non semplice per uno sport come il ciclismo, ma di fatto è un appiglio a cui gli organizzatori possono cercare di appellarsi per mantenere la propria prova senza dovervi rinunciare, il che rappresenterebbe un danno importante, soprattutto a pochi giorni dalla corsa.

Noi siamo pronti a farla – commenta a SpazioCiclismo un membro dell’organizzazione – La prefettura e la questura ci dicono che non si può fare, ma nessuno ce lo mette per iscritto. Nessuno si prende la responsabilità. Anche perché ci viene detto che non mandano poliziotti, ma che si può fare se riusciamo ad evitare venga il pubblico. Al momento non sappiamo, ma noi vorremmo correre perché per noi sarebbe un danno enorme. Abbiamo già speso soldi e diventerebbe tutto una complicazione enorme. Noi siamo attivi e pronti a farla”.

La decisione, vista la vicinanza e l’importanza ancora maggiore dell’evento, potrebbe dipendere anche da quanto decideranno prefettura e questura di Siena, che questa mattina sono in riunione con RCS Sport per la Strade Bianche. 2020: “Aspettiamo di vedere se Siena permette a RCS di fare la corsa. Se Siena dice che si può fare, no capisco perché Pistoia dica che non si può fare. In Lega Ciclismo dicono che sono le autorità locali a decidere e si rimettono a loro. Il Sindaco ha parlato con il viceprefetto e si son detti di restare aggiornati”.

Per realizzare la corsa bisogna chiudere zona di partenza e di arrivo, mentre il discorso appare più labile, sostanzialmente non definito, per altre parti della corsa, come potrebbe ad esempio essere un GPM, dove solitamente si radunano le persone. Se il pubblico è fuori dalle transenne, come possono gli organizzatori impedire le persone che mantengano una distanza di un metro? Un paradosso comunque quando si pensa che stamani al mercato rionale della zona c’erano centinaia di persone tutte vicine le une alle altre…

“Noi siamo attivi per fare la corsa – ribadiscono gli organizzatori – Domani dovrebbero arrivare i mezzi RAI, gli alberghi sono prenotati, la giuria è pronta ad arrivare… Si rischia un danno per tutti, quindi vorremmo fare la corsa. Aspettiamo… Ma avendo Strade Bianche noi siamo un po’ avvantaggiati, sarebbe contraddittorio permettere a loro di correre e non farlo fare a noi“.

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