Giro di Vallonia 2020, l’organizzazione si scusa: “Obbligati a optare per strade secondarie”

L’organizzazione del Giro di Vallonia 2020 ha dovuto cedere dopo le lamentele a seguito della tappa di ieri. Il pessimo stato di alcune strade hanno infatti suscitato l’ira dei corridori, a partire Philippe Gilbert, il più noto tra i padroni di casa, che si era lamentato ai microfoni del Nieuwsblad. Via social si erano alzate anche le lamentele di Iljo Keisse, Florian Sénéchal, Luke Rowe e Stijn Steels. Staf Scheirlinckx, il presidente del sindacato dei ciclisti belgi (Belgian Professional Cycling Association), ha riferito di avere ricevuto tantissime lamentele soprattutto a causa delle mancate segnalazione dei passaggi più pericolosi.

Ieri sera, tramite un comunicato stampa, l’organizzazione, tramite l’ex corridore Christophe Brandt, ha fatto le proprie scuse formali, giustificandosi che le restrizioni dovute alla crisi sanitaria li hanno obbligati “a optare in extremis per strade secondarie, alcune delle quali erano in cattive condizioni“. Lo stesso Scherlinckx si è detto soddisfatto della risposta, anche se afferma che ancora “per molti organizzatori la sicurezza dei corridori non è una priorità” e che ci vorrebbe un maggior controllo delle strade attraversate.

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