Francia, la federazione chiede di autorizzare a tornare in bici dall’11 maggio: “Non farlo sarebbe una discriminazione”

La Federazione francese lancia un appello alle autorità. Come già annunciato, l’11 maggio è previsto oltralpe un allentamento delle misure restrittive adottate per limitare la diffusione del coronavirus e la speranza è quella di poter tornare anche in bici. Al momento, però, non sono arrivate ancora notizie ufficiali e così la federazione ciclistica francese ha deciso di fare la prima mossa con un comunicato in cui chiede che si possa tornare a fare attività sportiva e addirittura dice di sperare in un ritorno alle competizioni, che però la Ministra dello Sport ha definito non prioritarie, suscitando reazioni contrastanti.

“Come primo segnale di speranza per i nostri affiliati, così come per tutti i praticanti, è determinante che la pratica individuale del ciclismo possa essere consentita a partire dall’11 maggio. Sarebbe impossibile pensare che le restrizioni di pratica individuale del ciclismo possano perdurare oltre quella data, dato che sempre più voci, compresa quella dell’OMS, si sollevano per sottolineare i benefici della pratica della bici sulla salute pubblica. Sarebbe una discriminazione nei confronti del nostro sport quando invece la bici rappresenta un’occasione senza precedenti di trasformare in maniera profonda e permanente la mobilità nel nostro paese”.

La FFC poi prosegue spiegando di aver messo a punto un piano per il ciclismo amatoriale e di augurarsi un ritorno alle competizioni (secondo L’Equipe si potrebbe partire con le cronometro individuali): “Con lo scopo di cominciare a ricostruire l’ecosistema disastrato della FFC e semplicemente per prendere parte allo slancio che dovrà ritrovare il nostro paese. Si lavora a trovare dei nuovi format che potranno integrarsi con le restrizioni sanitarie”.

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