ADAMS, Bouhanni denuncia: “Il controllore mi ha chiamato con il nome di mio fratello e non mi ha chiesto il documento”

Nacer Bouhanni denuncia errori nei controlli subiti questa mattina. Se nelle scorse settimane si era spesso parlato dei controllori per alcuni comportamenti giudicati non proprio rispettosi, oltre ad aver controllato alcuni corridori già ritirati (una anomalia comunque regolamentare), oggi il corridore francese lancia qualcosa che tutto sommato sembra ben più grave. Secondo quanto riportato dal corridore della Cofidis il controllore questa mattina si è presentato nella sua casa fuori dalla fascia oraria (fastidioso, ma niente di così anomalo) per poi essere tuttavia chiamato con il nome del fratello.

Rayanne Bouhanni, anche lui corridore della formazione transalpina, era dunque il destinatario di questo controllo? Quanto accaduto non è molto chiaro, ma il controllore non avrebbe neanche chiesto i documenti per verificare l’identità del corridore. Aggiungendo a questo difficoltà linguistiche visto che il personale addetto non parlava francese, ne è venuto fuori una situazione confusa durata circa 90 minuti. E intanto Rayanne era stato controllato poco prima… Un episodio abbastanza paradossale (chi doveva essere controllato? Uno solo o entrambi? E i campioni prelevati ora corrispondono ai nominativi?) che porta l’ex campione nazionale francese a chiedere ancora una volta maggiore rispetto per gli atleti coinvolti. E magari anche più attenzione…

“Questa mattina ADAMS è venuto a casa fuori dall’orario di controllo obbligatorio – scrive sui social – Il mio orario è dalle 6 alle 7! Il controllore mi chiama con il nome di mio fratello di durante il controllo, senza chiedere alcun documento di identità!! Che scherzo! In seguito vengo a sapere che mio fratello si è fatto controllare prima di me. Il controllore non parlava la nostra lingua… Difficile comunicare. 1 ora e mezzo a casa. Il rispetto per gli atleti deve prevalere”.

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