Movistar, strappo tra Eusebio Unzué e il procuratore Giuseppe Acquadro (che ha portato Richard Carapaz nei Paesi Bassi a sua insaputa)

Il CicloMercato 2020 della Movistar è caratterizzato da un imprevisto strappo tra Eusebio Unzué, Team Manager degli spagnoli, e Giuseppe Acquadro, potentissimo procuratore italiano che gestisce alcuni dei corridori più importanti del panorama sudamericano, tra cui Egan Bernal, Ivan Sosa e Richard Carapaz. Come ricostruito da EL PAÍS, il proficuo rapporto tra i due si è incrinato durante il Giro d’Italia 2019, quando Acquadro ha comunicato a Unzué che Carapaz non avrebbe accettato l’offerta di contratto della sua squadra. Di tutta risposta, il manager ha dichiarato durante il successivo Tour de France che non avrebbe messo sotto contratto alcun corridore rappresentato da Acquadro, e così è stato.

Tutti i nuovi ingaggi della Movistar non fanno infatti parte della “scuderia” del procuratore piemontese. Questa nuova condotta potrebbe portare però a importanti ripercussioni a lungo termine nel reclutamento di giovani talenti spagnoli dal Team Lizarte e dalla Euskadi Basque Country-Murias, che da sempre avevano un rapporto privilegiato con la Movistar. Questi ora rischiano di prendere altre strade, visto che molti giovani, tra cui Óscar Rodríguez, Carlos Rodríguez, Alex Aranburu e Sergio Samitier, verranno probabilmente accasati altrove dal proprio procuratore.

Un’ulteriore dimostrazione della rottura tra i due è stata la partecipazione dello stesso Carapaz all’Etten-Leur Criterium nei Paesi Bassi dove è caduto, compromettendo la partecipazione alla Vuelta: “Naturalmente non ho detto a Unzué che Carapaz sarebbe andato nei Paesi Bassi – ha svelato Acquadro – Perché dirgli qualcosa se dice di no a tutto?”. Una situazione complessa che ha portato ad una sostanziale rivoluzione dell’organico della formazione spagnola, che ha perso tre dei suoi grandi capitani, con il solo Alejandro Valverde ad aver rinnovato, puntando su molti volti nuovi, a partire da Enric Mas.

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