Movistar, Eusebio Unzué lancia la proposta: “Perché non consentire le sostituzioni nei Grandi Giri?”

L'esperto manager guarda a una riforma del ciclismo: "Penso che questo sia lo sport più conservatore, bisogna adattare le regole al momento attuale"

Il futuro del ciclismo è un tema molto dibattuto nell’ultimo periodo, e in questa discussione si inserisce ora anche Eusebio Unzué. Profondo conoscitore del mondo delle due ruote dato che ne fa parte da ormai tanti anni, l’esperto general manager della Movistar sembra condividere la necessità, espressa da diversi altri attori del ciclismo, di una riforma che possa consentire una crescita di questo sport. Nel corso di una conferenza stampa in occasione del Tour Colombia, il 68enne ha svelato che anche la formazione spagnola fa parte delle squadre coinvolte nelle discussioni per il progetto ONE Cycling, che punta alla nascita di una nuova lega ciclistica, e ha lanciato alcune proposte riguardanti i Grandi Giri.

Ci sono preoccupazioni da parte delle squadre, che stanno comprensibilmente pensando al futuro di questo sport – le parole di Unzué, riportate da Cyclingnews – Vogliono scoprire altre strade per renderci un po’ più competitivi in ​​questa giungla dello sport. Ma non possiamo fornire dettagli data la fase in cui [il progetto] si trova attualmente. Penso che sia importante tenerlo presente, e vedremo le reazioni delle persone che potrebbero essere interessate”.

L’esperto manager punta ad aggiornare alcune regole del ciclismo: “Penso che questo sia lo sport più conservatore. Penso che quasi tutti gli sport si sviluppino, mentre noi continuiamo a fare le stesse cose che abbiamo sempre fatto. Da quando ho iniziato negli anni ’80, le regole del ciclismo sono cambiate molto poco e penso che sia necessario adattarsi al momento attuale. Bisogna rendere i regolamenti e le regole più… beh, non sono sicuro che sia giusto dire ‘più umani’, ma certamente dovrebbero essere meno brutali”.

Tra le proposte avanzate dal 68enne c’è quella di permettere le sostituzioni dei corridori infortunati nei Grandi Giri: “Se un corridore cade, non può salire su un’auto o su un’ambulanza per farsi visitare e poi ripartire il giorno dopo se non si è rotto nulla. Perché no? Vogliamo più umanità. Vogliamo tutelare la salute dei ciclisti. E perché non consentiamo le sostituzioni, almeno nella prima settimana di un Grande Giro? Abbiamo perso Enric (Mas, ndr) il primo giorno [al Tour] in un incidente. Allora perché non permetterci almeno di sostituirlo e avere otto corridori in squadra?”.

“Penso che ci siamo tutti abituati all’idea di uno sport epico e alla convinzione che tutte queste cose facciano parte della natura epica di questo sport. Ma, ricordatevi, anche in passato il calcio non permetteva le sostituzioni – ha proseguito Unzué, che ha anche un’altra idea per cambiare le gare a tappe di tre settimane: “Se fossero ridotti a 15 giorni, i migliori corridori probabilmente correrebbero tutti e tre i Grandi Giri. Ciò darebbe loro abbastanza tempo per recuperare ed essere competitivi in ​​tutti e tre. Creerebbe spettacolo se i migliori corridori gareggiassero tra loro più spesso”.

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