È morto Giorgio Squinzi, storico patron della Mapei

Se ne va un pezzo del grande ciclismo. Dopo una lunga malattia è morto ieri Giorgio Squinzi, attuale patron del Sassuolo Calcio, ma profondamente legato al mondo del ciclismo con la sua Mapei. Figura storica del nostro amato sport, negli anni 90 e duemila dominò le scene con la sua squadra dalla ormai iconica maglia, ottenendo successi di primissimo piano soprattutto nella classiche, lanciando giovani talenti e dominando le scene con alcuni successi rimasti nell’immaginario comune, come quella Parigi – Roubaix 1996, in cui la sua squadra realizzò una splendida tripletta con Johan Musseeuw, Gianluca Bortolami e Andrea Tafi (che poi trionferà nel 1999).

Nato a Cisano Bergamasco nel 1943, si è spento ieri nel tardo pomeriggio a 76 anni, cedendo ad un male incurabile con il quale combatteva da tempo. Uno degli ultimi grandi imprenditori ad investire nel ciclismo, lasciò la squadra nel 2002, senza più rientrare malgrado amasse questo sport, continuando comunque ad averci un ruolo importante grazie al suo centro Mapei, eccellenza della preparazione sportiva. Al grande pubblico è diventato poi ancora più conosciuto quando ha preso in mano la squadra del paese dove ha sede la sua azienda, da lui fondata nel 1970 e portata ad avere un fatturato di oltre due miliardi di euro.

Con la sua solita mentalità vincente ha portato il team dalla C2 alla Serie A e poi all’Europa League in pochissimi anni, lanciando un modello virtuoso, anche umanamente. Presidente di Confindustria dal 2012 al 2016, era una figura di spicco del mondo imprenditoriale italiano e non solo, oltre che personaggio molto amato nello sport, tanto che non mancano le manifestazioni di affetto e cordoglio da parte del mondo calcistico come ciclistico.

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