Ciclocross, Patrick Lefevere tiene Remco Evenepoel fuori dalla mischia: “Le parti tecniche non fanno per lui, farebbe brutte figure”

L’approccio multidisciplinare sembra fare sempre meglio alle stelle del ciclismo su strada. Stagione dopo stagione, il calendario del ciclocross può vantare un numero di campioni in costante aumento: Mathieu van der Poel, Wout van Aert e Tom Pidcock sono un discorso a parte, visto che la loro carriera ha avuto i primi spunti proprio dalle gare “fuoristrada”, ma sono molti altri quelli che, con cadenza irregolare, si concedono una o più gare nel fango e fra gli ostacoli nel loro inverno. È il caso, ad esempio, di un fenomeno come Tadej Pogačar, che giusto qualche giorno fa ha gareggiato in una gara di ciclocross in Slovenia.

Parlando di fenomeni, il pensiero non può non andare a Remco Evenepoel. Il belga, campione del mondo in carica per quel che riguarda la strada, finora non si è mai affacciato sulla scena del ciclocross. E, stando a quel che sostiene il suo “capo”, Patrick Lefevere, la cosa non succederà in futuro: “Remco potrebbe anche cavarsela nelle parti fangose, grazie alla sua potenza – le parole del manager della Soudal-QuickStep in un’intervista concessa a Humo – Ma nelle parti tecniche affonderebbe. Ha iniziato ad andare in bicicletta troppo tardi per imparare anche quelle cose. Da campione del mondo, farebbe delle brutte figure”.

Lo stesso Evenepoel in passato si era tenuto lontano dalla scena “campestre”: Non è un mio obiettivo e non credo di poter crescere particolarmente nel ciclocross – le sue parole – Io ora penso solo al mio sogno, che è quello di vincere tutti e tre i Grandi Giri”.

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