Yorkshire 2019, Trentin: “Mi roderà tutto l’anno vedere Pedersen con quella maglia, ma è stato più forte””

La medaglia d’argento non può rendere completamente soddisfatto Matteo Trentin. L’azzurro ha lottato egregiamente sulle strade del mondiale di Yorkshire 2019, seguendo l’azione di Mathieu Van der Poel (Paesi Bassi) e resistendo nel finale, per poi giocarsi la volata. Proprio quando tutto sembrava fatto per il successo finale però il veneto è stato beffato da un sorprendente Mads Pedersen (Danimarca), che è uscito al momento giusto per conquistare la medaglia d’oro. Il secondo posto, per l’ex campione europeo, è comunque un bel risultato, ma nel finale le ambizioni erano maggiori.

Il corridore della Mitchelton-Scott ha dichiarato ai microfoni di RaiSport al termine della competizione: “È stata una corsa veramente dura, al limite dell’umana comprensione. Sto ancora tremando. Il finale è stato agrodolce, pensavo solo a fare la volata e risparmiare nell’ultimo giro. Sapevo che sulla carta ero il più forte allo sprint, ma alla fine sono stato battuto. Questo dimostra una volta di più che la carta in questo tipo di corse non conta nulla. Pedersen è stato più bravo, non c’è niente da dire“.

Il velocista prosegue con la sua analisi: “Avevo freddo. Ero arrivato qua con la gamba e l’intenzione di vincere, ero lì per farlo e non riuscirci girano gli zebedei. Alla fine anche riguardando la volata da mille angolazioni lui ne aveva di più, non c’è niente da dire. Si stava per staccare in salita, è stato bravo a tenere duro e a vincere la volata alla grande. È andata così, probabilmente mi roderà per tutto l’anno a vederlo con quella maglia. Ma questo è lo sport, cosa ci dobbiamo fare? Noi come Italia siamo sempre stati lì, abbiamo dimostrato ancora una volta che c’è stata una grande Italia. Gianni era lì, mi dispiace non aver coronato questa giornata. I miei figli possono essere orgogliosi di me, anche se questa sarà difficile da mandare giù”.

Alla fine Trentin è consapevole di aver corso in condizioni non semplici: “Non sono così deluso, non ho perso per un centimetro ma di un bel po’. Oggi c’è stato un meteo estremo, non era una corsa normale. E’ stata una corsa incredibile. Vedere che dietro quando siamo partiti io e Van der Poel le gambe di tutti i migliori al mondo non hanno risposto fa capire come era la situazione. Non ho rimpianti su come ho gestito lo sprint, sono partito ai 200 metri che è la mia distanza. Il fatto che Kung non mi è nemmeno venuto dietro significa che la volata era buona. Poi non possiamo tornare indietro. È lo sport”.

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