UAE Team Emirates, il bilancio di Joxean Matxin: “Voto alla nostra stagione? 8,5. Per la perfezione serviva vincere il Tour de France”

La stagione non è ancora finita, ma sull’agenda agonistica sono rimaste pochissime corse e le squadre possono iniziare a stilare i rispettivi bilanci di quanto fatto, e raccolto, nell’arco del 2022. È il caso di Joxean Matxin Fernandez, direttore sportivo della UAE Team Emirates, che peraltro a fine stagione scenderà dall’ammiraglia per ricoprire un ruolo più dirigenziale e meno operativo. Lo spagnolo sta già guardando al futuro lontano, vista la sua attenzione nei confronti del 16enne Marcos Freire, ma si prende del tempo per ripercorrere la stagione che si sta per concludere.

“È stata una buona annata – le parole di Matxin in un’intervista alla testata slovena Siol – Ma non perfetta. Per essere tale, avremmo dovuto vincere il Tour de France 2022. Ma siamo contenti che Tadej Pogačar sia il ciclista numero 1 al mondo, primo nel ranking. Abbiamo vinto 46 corse con 16 atleti diversi. Il voto non può essere 10, perché quello rappresenta la perfezione: se devo dare un giudizio numerico, direi che può essere 8 o 8,5″.

Matxin però è più generoso nel voto a Pogačar: “Lui? Da 1 a 10, lui sta a 12. Il secondo posto al Tour è parte del suo processo di crescita. È chiaro che nessuna corsa è facile e vincere è complicato. Quest’anno in Francia lui non è stato al massimo solo in un giorno, mentre Jonas Vingegaard è sempre stato sullo stesso livello. Il danese non ha fatto un solo errore. Ma se guardiamo alle tre vittorie di tappa, alla Maglia Bianca, al secondo posto in classifica, alla battaglia che ha messo in atto in ogni tappa… per me è il miglior ciclista al mondo. Ha vinto a inizio stagione e ha vinto alla fine. Tutto questo indica che Tadej è ben preparato e che ha la mentalità giusta”.

Uno così può ancora migliorare? “Lui continua a progredire, ogni anno. Studia il programma che ha, le gare, gli avversari, gli aggiustamenti che si fanno nell’arco della preparazione. Da tutte queste esperienze, lui impara e migliore. Tadej impara qualcosa ogni giorno. Poi, è un velocista, uno scalatore, uno specialista di corse di un giorno e di quelle di tre settimane. È il corridore più versatile che io abbia mai visto. E inoltre, ha anche un ottimo carattere”.

Matxin parla anche del programma 2023 di Pogačar: “Il grande obiettivo resta il Tour de France. Il Giro d’Italia? L’anno prossimo finisce appena tre settimane prima dell’inizio del Tour.  Gareggiare in due corse del genere con così poco tempo fra una e l’altra sarebbe roba grossa – il pensiero dello spagnolo – La mia opinione è che, all’età di Tadej, due Grandi giri in un anno non siano una cosa appropriata. Se la distanza fra Giro e Tour fosse di 5-6 settimane, allora ci sarebbe una possibilità. Non è una cosa impossibile da fare, ma avrebbe delle conseguenze nel futuro”.

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