Tirreno-Adriatico 2024 Juan Ayuso vede il bicchiere mezzo pieno: “Ci ho provato ma Vingegaard è stato superiore”

Nella tappa di venerdì Juan Ayuso aveva sofferto parecchio ed era stato costretto a correre sulla difensiva. Nella sesta tappa della Tirreno-Adriatico 2024 lo spagnolo della UAE Team Emirates ha invece avuto sensazioni nettamente migliori e sulla dura salita finale ha anche provato a tenere la ruota dello scattante Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) che ha poi vinto la tappa in solitaria. Lo scalatore 21enne ha tagliato il traguardo di Monte Petrano in seconda posizione, 26 secondi dietro l’imprendibile danese, riuscendo ancora una volta a battere Jai Hindley (Bora-hansgrohe) in una volata a due. Ayuso è riuscito così a mettere in cassaforte il secondo posto in classifica generale alla vigilia dell’ultima pianeggiante tappa di domani. Ai nostri microfoni lo spagnolo ha detto di essere molto felice di aver almeno provato a rispondere al bruciante attacco di Vingegaard, nonostante un problema meccanico poco prima della salita finale che lo ha obbligato a una lenta rimonta.

”Sì, oggi avevo sensazioni migliori di quelle di ieri – commentava subito dopo il traguardo – Ho avuto un piccolo problema meccanico in un momento molto complicato però grazie alla squadra sono riuscito a rientrare. Ho dovuto prendere un po’ di aria dietro al gruppo e quando è iniziata la salita ero molto dietro e ho sorpassato gente poco a poco. Poi sono andato meglio di ieri, sapevo che quando se ne è andato dovevo provare a fare tutto il possibile per vedere se magari si fermava. Però lui si è girato, ha visto che ero lì è ripartito. Sono contento di averci provato e di aver gareggiato in questo modo. Quando c’è un corridore così superiore non c’è molto altro da fare se non almeno provarci per poi saltare come ho fatto io oggi”.

Ayuso, che è in testa alla classifica dei giovani, è anche soddisfatto di quella che è la sua classifica generale in questa Tirreno-Adriatico:
”Penso che il primo giorno ero più contento di oggi – precisa sorridendo – Quando ho vinto la cronometro è stato veramente speciale, soprattutto davanti a questi corridori in una crono totalmente pianeggiante. Mi tengo strette le buone sensazioni che sono state migliori rispetto a venerdì, quando non riuscivo a trovare il mio ritmo e ho veramente sofferto. Oggi invece avevo un’altra gamba, però c’era un corridore superiore e complimenti a lui”.

Il giovane spagnolo è uno dei tanti giovani fenomeni della corazzata emiratina, partendo ovviamente da Tadej Pogacar a cui si è aggiunto quest’anno il prodigio messicano Isaac Del Toro, che sta stupendo tutti in questa corsa. Come riesce il team emiratino a gestire così tanti campioni in un calendario così fitto? ”Credo che la squadra è capace di gestire molto bene il calendario, riesce a dare spazio a ogni corridore in ogni corsa che facciamo. Ci sono tante gare ed è sempre tutto ben pianificato e organizzato e ognuno sa che ruolo ha quando partecipa a una corsa. Per il momento son state tutte brevi corse e tappe e corse di un giorno in cui puntavamo alla vittoria o, come in questo caso, a lottare per provarci”.

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