Tadej Pogacar: “Sono andato oltre i miei sogni! Tra due o tre anni il mio livello potrebbe calare, ma non mi preoccupo”

Tadej Pogacar riflette sulla durata della sua carriera e non nasconde la consapevolezza che non sarà lunga come quella dei campioni che hanno lasciato quest’anno il gruppo. Se i freschi pensionati Alejandro Valverde e Vincenzo Nibali sono rimasti ad altissimi livelli sin ben oltre i trent’anni, con carriere durate oltre 15 anni, il fenomeno sloveno non crede che questo possa succedere anche per lui. Affronta tuttavia la questione con la sua consueta serenità, consapevole di aver comunque già raggiunto risultati straordinari, che hanno superato le sue stesse ambizioni e sogni.

“Forse le carriere ora non saranno più corte mediamente, ma forse il massimo livello dei ciclisti durerà di meno – spiega a CyclingTips in una lunga intervista – Vedremo forse cinque o sette anni al massimo livello, forse dieci, ma mi aspetto più che sia verso il basso. Penso che sarà quello che succederà con i giovani che sono già al top e non puoi… almeno per me, non mi vedo fare altri dieci anni al livello a cui ho fatto questi tre anni“.

Considerazioni forse inaspettate da un corridore di 24 anni, che tuttavia sembrano corrispondere all’analisi che avevamo fatto in proposito negli anni scorsi. Ma che soprattutto lo vedono molto tranquillo, consapevole che il suo ciclo avrà un termine naturale: “Non mi preoccupo per niente. Ho avuto questa possibilità di essere uno dei migliori ciclisti al mondo. Anche se fosse solo per un anno, mentre siamo ora al terzo o quarto anno che vado davvero forte, se dovesse succedere che dovessi calare fra un paio d’anni, non ne farei un dramma. Capisco che non si può essere il migliore e bisogna accettarlo. È qualcosa che ho già chiaro e sarò pronto quando arriverà il momento. Quindi ora voglio godermi le corse e quando non sarò più così forte cercherò di godermi ancora le corse o qualcos’altro”.

Una consapevolezza e una maturità che confermano ancora una volta la straordinarietà di un atleta e di un ragazzo diventato uomo molto in fretta, capace di conquistare in pochissimo tempo il mondo, più di quanto avrebbe immaginato. “Sai – prosegue nel suo dialogo con Kate Wagner – Un tempo sognavo di essere al via del Tour de France e magari indossare scarpe bianche, mettere il nastro bianco sul manubrio e avere la sella bianca, ma mai e poi mai avevo immaginato di vincere una tappa o addirittura la classifica del Tour. Per me, sono andato oltre le mie aspettative, oltre i miei sogni. Anche ora, continuo a godermi questo momento”.

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