Sunweb, Tiesj Benoot pronto per la Strade Bianche: “Il Covid-19? Se si ha paura di correre, meglio stare a casa”

È stato uno dei corridori più brillanti del 2020, finché si è corso. Tiesj Benoot ha disputato una splendida Parigi-Nizza 2020 e già pregustava le Classiche di primavera quando è arrivata la pandemia da Covid-19. I quasi cinque mesi di blocco agonistico non sembrano aver placato le ambizioni e la carica del belga, che sarà fra i corridori più attesi della Strade Bianche 2020, in programma sabato 1 agosto. La nuova stella della Sunweb ha una particolare intesa con la corsa toscana, da lui vinta nel 2018: nelle ultime quattro edizioni Benoot è sempre entrato nei primi 10 di giornata.

“Questa però sara un’edizione completamente diversa – le parole di Benoot raccolte da Sporza – Le temperature saranno ben più alte rispetto al solito (nel 2018, quando il belga vinse a Siena, pioveva – ndr)”. Il corridore di Gent sta ultimando il ritiro con alcuni compagni di squadra in Austra: “La squadra ha preso un albergo da due mesi per soddisfare tutti i requisiti di sicurezza. Io sono nella ‘bolla’ con la squadra del Tour de France, che affronterà anche Strade Bianche, Milano-Sanremo e Giro del Delfinato”.

Benoot racconta la nuova quotidianità: “Siamo seduti da soli al tavolo per mangiare e dormiamo in camere separate. Ogni bolla ha un manager e un custode. È quest’ultimo, ad esempio, a sanificare le biciclette dopo gli allenamenti; solo dopo la bici può essere toccata dal meccanico. I test? Ne ho fatto uno lunedì e ce ne sarà un altro mercoledì”. Sabato, poi, si corre: “Se temo di ammalarmi? No. Faccio quello che mi viene chiesto per ridurre al minimo i rischi. Se è permesso uscire, lo faccio.   Se hai paura di gareggiare in gruppo, allora è meglio se resti a casa“.

Il futuro della stagione secondo il belga: “Nell’ultima settimana la situazione in Europa sembra di nuovo essere peggiorata. Le cose possono cambiare rapidamente e non si possono prevedere. Da un momento all’altro potremmo anche fermarci di nuovo. Il mondo esterno potrebbe non essere d’accordo se noi continuassimo a correre in un altro momento d’emergenza. E i casi positivi nel gruppo non sono certo impossibili. Certo, fermarsi di nuovo sarebbe frustrante. Ma sto provando a non pensarci“.

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