Parigi-Nizza 2023, Stefan Küng sulla nuova cronosquadre che attende i corridori: “Cercano sempre cose nuove, a me non piace: così non è una prova a squadre”

In tema di cronometro, Stefan Küng è uno dei corridori più influenti in gruppo. Grande interprete della disciplina, il portacolori della Groupama-FDJ ha vinto 14 prove contro il tempo in carriera ed ha anche la bacheca personale zeppa di medaglie internazionali, fra Europei e Mondiali. A lui e agli altri partecipanti della Parigi-Nizza 2023 toccherà – martedì 7 marzo – affrontare una cronometro a squadre, con partenza e arrivo a Dampierre-en-Burly. La cronosquadre non è una novità, anzi, anche se negli ultimi anni esercizi simili si erano un po’ diradati nel calendario internazionale: quello che cambia è il regolamento, dato che per la prima volta il tempo verrà preso sul primo corridore che taglierà il traguardo per la singola squadra.

“Non mi piace granché – le parole di Küng alla vigilia della seconda tappa della Corsa del Sole – Lo dice la parola stessa, ‘cronosquadre’, dovresti iniziare come una squadra e finire come una squadra. In più, con un percorso come quello che hanno disegnato qui ha ancora meno senso. Avrei capito ci fosse stata una tappa principalmente piatta che portava poi a un arrivo in salita, ma così (la tappa è praticamente tutta piatta – ndr)… Cercano sempre di inventare cose nuove”.

Lo svizzero analizza quella che potrà essere la tattica di giornata, almeno per quel che riguarda la sua squadra: “Penso che noi proveremo comunque a stare insieme, compatti, il più possibile. Probabilmente gli organizzatori si immaginano chissà quali cose strane, ma con l’altimetria che è prevista per questa tappa hai molti più benefici a stare in gruppo che non ad andare da solo. Credo che almeno fino agli ultimi due chilometri sarà una cronosquadre molto tradizionale”.

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