Mitchelton-Scott, il ds Matthew White profetizza: “Tutti gli sponsor vorranno delle super squadre per il Tour de France”
Il nuovo calendario presentato dall’UCI nella giornata di martedì 5 maggio ha indubbiamente scosso, in più di un senso, il mondo del ciclismo professionistico. In poco più di tre mesi ci sono tutte le corse più importanti di un programma che di solito di mesi ne occupa otto. Così, ci sono sovrapposizioni e incastri che saranno di difficile gestione per le squadre, ad eccezione di quello che riguarda il Tour de France 2020 (29 agosto-20 settembre), che in pratica ha una finestra quasi integralmente a sua completa disposizione. E le formazioni World Tour iniziano a valutare i possibili scenari per la composizione delle squadre.
“Saranno sicuramente tre mesi febbrili – le parole del direttore sportivo della Mitchelton-Scott, Matthew White, raccolte da CyclingNews – E lo sono già senza che siano state messe in calendario le corse non World Tour. Credo che tutte le squadre saranno forzate dai loro sponsor a mandare i corridori migliori al Tour de France. Certo, il Team Ineos può permettersi di fare in modo che uno come Richard Carapaz possa concentrarsi sul Giro d’Italia e nel contempo mandare in Francia Geraint Thomas, Egan Bernal e Chris Froome. Ma nessun altra squadra ha una simile profondità di organico”.
White ha una questa visione della situazione: “Significa che alcuni corridori che avevano la Corsa Rosa come obiettivo a maggio, faranno ora rotta sul Tour. E così il Giro potrebbe finire per essere un’opzione più semplice per ottenere risultati buoni in classifica generale. Credo che quest’anno, di più rispetto a quanto accadeva in passato, alcuni sponsor vorranno scegliere chi andrà alla Grande Boucle per la loro squadra. Gli sponsor, dopo tutto questo periodo di stop, non vorranno aspettare il Giro d’Italia”.
La Mitchelton-Scott di White ha in squadra i gemelli britannici Adam e Simon Yates e il colombiano Esteban Chaves come carte per le classifiche generali: “Il processo di pianificazione dei programmi sarà complicato per tutte le squadre, in base alle priorità che avranno per il dopo-Tour – le parole del ds australiano – Questo potrebbe portare ad avere una Vuelta a España molto competitiva, perché alcuni atleti avranno avuto la possibilità di recuperare dopo la grande corsa francese”.
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