Mitchelton-Scott, Chaves pensa al Tour Colombia per iniziare la preparazione verso il Giro

Esteban Chaves vorrebbe iniziare l’anno in casa. Il corridore colombiano spera infatti che la sua Mitchelton – Scott possa essere fra le formazione iscritte al Colombia Tour (l’ex Colombia Oro y Paz), oppure di avere la possibilità di prendervi parte con la maglia della nazionale. Fra i pochi big colombiani assenti lo scorso anno alla prima edizione avendo iniziato l’anno in Australia, il 28enne il prossimo febbraio vuole essere anche lui della partita in quello che subito si è imposto come il più importante evento dell’anno, con grande partecipazione anche dei corridori europei vista la collocazione in calendario.

“Spero proprio di poter riuscire ad inserirlo in calendario in un modo o nell’altro”, commenta Chaves che si prepara per un 2019 con il quale riscattare le delusioni di due anni davvero difficili dopo gli exploit del 2016. Reduce quell’anno dal doppio podio a Giro d’Italia e Vuelta a España, tra infortuni e malattie non ha più avuto modo di esprimersi pienamente, con la monunucleosi che lo ha costretto ad arrendersi quest’anno nella Corsa Rosa, dopo che aveva già vinto una tappa.

Da allora è fermo e spera di poter riprendere sulle strade di casa il percorso che lo dovrebbe portare nuovamente quest’anno nel Belpaese. Con Simon Yates che probabilmente sarà al Tour de France, il colombiano sembra essere infatti il maggiore indiziato per cercare la rivalsa al Giro, anche se la decisione finale sarà presa nel corso del primo ritiro stagionale, previsto per il mese prossimo.
Corridore che nel tempo ha vissuto molte vicissitudini, rischiando anche di vedere la sua carriera interrotta praticamente sul nascere, non si perde d’animo ed è pronto all’ennesimo ritorno.

“Son sempre riuscito sinora a riprendermi e ad essere ancora più forte – aggiunge – Speriamo che stavolta non sia l’eccezione e che il ritorno possa essere nuovamente gratificante. Bisogna sorridere, guardare sempre avanti, nella vita non bisogna sentirsi sconfitti e piangere. Non bisogna aspettare le opportunità, ma bisogna andarci incontro e crearle“.

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