Lotto Soudal, il GM John Lelangue non teme di perdere la licenza WorldTour a fine anno: “Non cambieremo il nostro DNA per andare a caccia di punti ovunque”
Si appresta a vivere una stagione importante la Lotto Soudal. Al termine dell’anno, infatti, entrerà in vigore il nuovo regolamento per l’assegnazione delle licenze WorldTour, che oltre ai criteri economici terrà conto anche del merito sportivo premiando con l’ambita licenza le 18 formazioni che hanno ottenuto più punti nella somma delle classifiche a squadre UCI delle annate 2020, 2021 e 2022. Al momento, sommando i punti delle ultime due stagioni, la situazione vede il team belga guidato da John Lelangue appena fuori dalle prime 18 posizioni; alla fine dell’anno, quindi, la formazione dove militano Caleb Ewan e Tim Wellens rischia potenzialmente di rimanere fuori dal WorldTour, ma il general manager belga non sembra per ora temere che si realizzi questa eventualità.
“Non sono preoccupato – le parole di Lelangue, riportate da RTBF – Non cambieremo il nostro DNA per andare a caccia di punti ovunque. Vogliamo rimanere una squadra offensiva, metterci in mostra e, senza la sfortuna, i punti arriveranno naturalmente. Sono convinto che saremo ancora nel WorldTour il prossimo anno“.
Il general manager ha ammesso che, nel 2021, la sfortuna ha avuto un ruolo cruciale nei pochi risultati della squadra: “Abbiamo avuto delle grandi vittorie nel WorldTour, in particolare con Caleb Ewan, ma anche molta sfortuna. Non solo con Ewan, ma con altri ragazzi che ci sono mancati a lungo per incidenti e infortuni. Spero in un po’ più di fortuna quest’anno. Il clima nel gruppo è buono, la volontà e le motivazioni ci sono”.
Per il 2022, la formazione belga punterà ancora sulle classiche e sui successi di tappa nei Grandi Giri: “E far crescere i giovani talenti – ha proseguito Lelange – Questo non lo cambieremo. Ovviamente vorremmo vincere una Monumento, ma bisogna essere realistici. Sarà difficile, anche se avremo possibilità in primavera con ragazzi come Victor Campenaerts, Florian Vermeersch e Brent Van Moer, ma non abbiamo intenzione di metterli sotto pressione. Sappiamo che non è facile correre contro Wout van Aert, Mathieu van der Poel o altri. Ma d’altronde, chi avrebbe pensato che Alberto Bettiol vincesse il Giro delle Fiandre? Quindi bisogna sempre sperare“, ha concluso il 52enne.
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