Per Tom Dumoulin, il 2020 è stato importante perché ha segnato il ritorno alle gare. Il corridore della Jumbo-Visma, infatti, ad agosto è tornato ad attaccare il numero sulla schiena dopo più di un anno dall’ultima volta. Un anno complicato quello a cavallo tra la seconda metà del 2019 e la prima metà del 2020, soprattutto per colpa di diversi problemi fisici, degli screzi con il suo precedente team e dalla pandemia di coronavirus, che non gli ha permesso di riprendere a pedalare già nei primi mesi di questa stagione. Il ritorno in gara, però, non è andato come il 30enne si aspettava, sebbene alla fine sia arrivato comunque un settimo posto nella classifica generale del Tour de France, corso in supporto al compagno di squadra Primoz Roglic.
“Le aspettative erano alte, e lo capisco – ha dichiarato il neerlandese a De Limburger – Anche da parte mia, non sono stato in grado di soddisfare pienamente queste aspettative. È stato un anno pieno di battute d’arresto, la seconda stagione consecutiva in cui non è andata come volevo… È stato fisicamente più difficile di quanto speravo. In primavera ho avuto un sacco di problemi con il mio intestino, poi è arrivato il coronavirus”.
Per quanto riguarda il suo ruolo di gregario al Tour de France, Dumoulin non si è detto troppo dispiaciuto, ma il prossimo anno vuole tornare a correre da capitano: “Al Tour, Primoz era la nostra carta vincente. E io ho partecipato nel ruolo di un gregario. Questo era l’accordo e penso di averlo fatto bene. Ma per la prossima stagione l’obiettivo è quello di correre nuovamente per vincere“.
Oltre a questo, gli obiettivi per il 2021 sono chiari: “Spero di poter salire sul podio di un Grande Giro. Il Tour de France? Mettiamola in questo modo: ha un percorso molto bello, per la prima volta negli ultimi anni ha nuovamente più chilometri a cronometro. Ancora non tantissimi, ma per me è meglio”.
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