Israel Start-Up Nation, l’appello di Chris Froome: “Pensateci due volte prima di insultare gli atleti”

Chris Froome contro i leoni da tastiera. Il corridore della Israel Start-Up Nation in un video sul suo canale Youtube ha parlato della sua caduta al primo giorno del Tour e delle difficoltà mentali che a volte possono affrontare gli atleti, spostando il discorso sugli insulti piovuti dai social. Il britannico ha evidenziato l’importanza dei recenti Giochi Olimpici di Tokyo nel sottolineare l’aspetto mentale dello sport (ne aveva parlato da un altro punto di vista anche Tom Dumoulin) e si è poi lanciato in un appello agli odiatori da social, invitandoli a pensarci due volte prima di insultare degli atleti professionisti che danno sempre il massimo.

“Come comunità, credo che ora ci si aspetti che gli atleti siano supereroi – ha esordito – Ma non sempre gli atleti lo sono in fatto di gestire le emozioni e le critiche che ricevono. Vediamo sempre di più atleti che soffrono a causa dell’accesso diretto, tramite i social o altre piattaforme mediatiche. Alcune persone si siedono dietro uno schermo e lanciano insulti a un atleta in un modo che non farebbero mai se lo incontrassero al supermercato. Non direbbero le cose che dicono sui social se fossero faccia a faccia con l’atleta. Specialmente con le Olimpiadi, credo che questo sia stato messo in luce e ci sono molti atleti che hanno difficoltà con questa pressione e io credo che essere un atleta dovrebbe riguardare le capacità sportive, non necessariamente il resto, come ad esempio tutte queste critiche eccessive”.

Infine, il quattro volte vincitore del Tour ha chiuso con un messaggio: “Se posso lanciare un messaggio, è quello di pensarci due volte prima di scagliare un insulto contro un atleta. Stiamo dando tutti il massimo per rappresentare la nostra nazione o il nostro team. Vogliamo realizzare la nostra performance migliore. Non è che gli atleti non provino a fare del loro meglio, e credo che alcuni ricevano critiche molto pesanti. Non dovremmo essere così rapidi a criticarli quando magari non raggiungono le aspettative”.

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